In un famoso film del 1973 di Marco Ferreri “La grande bouffe”, quattro amici si riuniscono in una villa e continuano a mangiare sino a morire. Il film, che al tempo fece molto scalpore, voleva essere la metafora della società borghese, così ingorda che rischia di morire per troppa voracità.
E’ un po’ quello che sta avvenendo in questo periodo, con una crisi deflagrata in tutto il mondo per la insaziabilità di certa finanza che ha talmente intossicato i mercati con i suoi prodotti, da rendere quasi irreversibile la crisi del sistema capitalistico mondiale.
Un'immagine del film dei Monty Python "Il senso della vita" |
La voracità purtroppo non è solo il segno distintivo dei piani alti delle capitali finanziarie del mondo, si annida anche in ambienti meno sofisticati. Guardate un po’ cosa sta avvenendo dalle nostre parti.
Il passaggio di una grande infrastruttura come la BreBeMi, da un po’ di tempo a questa parte sta scatenando gli appetiti di “lobbies” affaristiche il cui unico scopo è quello di trarre guadagno dall’uso, sarebbe meglio dire dalla rapina, del territorio. Il tutto con il tacito accordo o la connivenza di alcune Amministrazioni locali.
Per limitarci al cortile di casa nostra, basta dare uno sguardo alle operazioni che si stanno mettendo in piedi a Chiari e nei paesi limitrofi.
Non credo che un Polo Logistico a Chiari fosse una delle priorità di sviluppo industriale della nostra città. Il Sindaco e i suoi compagni di avventura ce l’avevano venduta come una meravigliosa opportunità occupazionale. Proprio mentre si consumava la crisi della NK, il Polo Logistico avrebbe rappresentato un’ottima occasione di nuova occupazione per i molti operai licenziati e in cassa integrazione. Ebbene, dopo quasi un anno dalla sua apertura, le persone di provenienza NK assunte nella struttura sono state 2 e non 200 o 250 come più volte strombazzato dal Sindaco.
Per giustificare poi la realizzazione di questo sistema logistico, la Provincia ha preteso il coinvolgimento dei comuni limitrofi nel cosiddetto Piano Strategico d’Area Vasta che ha allargato l’area industriale di altri 200 mila mq con ulteriore utilizzo di fertile campagna. In contropartita si sarebbe dovuta adeguare la viabilità della zona e riqualificare, anche a fini turistico-ambientali, l’area del parco dell’Oglio. Dopo 7 mesi dall’apertura del Polo, i lavori per l’adeguamento della viabilità non sono ancora partiti, mentre del Piano Strategico d’Area Vasta e dei suoi favolosi benefìci nessuno più parla.
In compenso, sul sito dove è sorto il Polo Logistico, in corso d'opera è stata realizzata una cava di sabbia e ghiaia della dimensione di 350-400 mila mc. A seguito della precipitosa sanatoria dei nostri amministratori, la ghiaia è stata portata fuori dal sito e commercializzata. Ricavo: 3,5 - 4 milioni di euro. Chi ha intascato questi soldi? Che ne hanno ricavato i cittadini di Chiari? Insomma, quella ghiaia che era bene pubblico, è stata usata, con la compiacenza dei nostri amministratori, per fini lucrativi esclusivamente privati e al di fuori del Piano cave provinciale.
Chiari - Area del Polo del Produrre |
Restava il Polo del Produrre. In quest’area di 200 mila mq dovrebbero sorgere insediamenti industriali e artigianali. Dopo l’estate del 2010 è stato affisso un cartello dell’Immobiliare Cavalli in cui si avvisava che in quell’area si vendevano lotti per la realizzazione di “attività produttive/logistiche”. Non risulta che l'Immobiliare Cavalli avesse ricevuto incarico di vendere quelle aree da parte di tutti i legittimi proprietari. E poi come si potevano vendere lotti quando non era stato ancora approvato dall'Organo preposto, cioè il Consiglio Comunale, un relativo Piano di Lottizzazione? Se non ricordo male, i Consiglieri di minoranza avevano informato la Magistratura con un esposto, ipotizzando il reato di "lottizzazione abusiva".
Come si vede in tutta questa faccenda c’è sempre un interesse primario dell’immobiliare Cavalli di cui è socio, occorre sempre ribadirlo, il nostro Assessore al Bilancio e alle Politiche scolastiche, Gabriele Zotti. Tra parentesi, tutta l’operazione Polo Logistico è partita da una lettera con la quale questa immobiliare indicava al Sindaco e alla sua Giunta l’interesse della Logimea a realizzare in quell’area un polo di carattere logistico.
Oggi veniamo a sapere dai giornali che quest’area è stata comprata in blocco dalla società Le Mura Srl di Milano. Dietro, tanto per cambiare, si materializzano due fiduciarie, quelle cosiddette “società opache” che tanto avevano scandalizzato il nostro sindaco quando si è parlato di Rovato e delle fiduciarie del Wyoming e Delaware. Oggi il Sindaco tace, anche se dovrebbe avere l’obbligo etico di pretendere che questa “opacità” si dissolva prima di prendere in considerazione qualsiasi iniziativa.
Veniamo anche a sapere che nel bilancio del 2010 della società Le Mura Srl è appostata una cifra di 196 mila euro quale caparra per “Acq. Roccafranca-Chiari”. Sembrerebbe proprio la caparra per l’acquisto dell’area in questione, appostata in bilancio già nel 2010, approssimativamente quando è stato esposto il tabellone pubblicitario dell’Immobiliare Cavalli. Tutto si tiene.
Oltre che dell’Immobiare Cavalli di cui è socio l’assessore Zotti, occorre anche parlare di Virginio Battanta e di suo figlio Fabrizio presenti a Chiari per trattare la vendita delle aree in questione unitamente ad Angelo Cavalli, almeno a dare credito a quanto riportato dai giornali, mai smentiti. Battanta padre e figlio sono inoltre importanti rappresentanti della DC Lombarda, lo stesso partito di Zotti, cosa che un qualche significato deve pure averla.
Pensate ci sia qualche problema? Per il nostro Sindaco no. Egli non ha “motivo di sospettare che ci sia conflitto di interessi” in capo all’assessore Zotti. Questa “è un’operazione talmente importante che queste polemiche” non lo interessano. E perchè mai dovrebbe interessarsi di queste cose, lui che ha chiuso gli occhi sulla cava aperta senza autorizzazioni al Polo Logistico, o lasciato che BreBeMi realizzasse le due aree di servizio di via Sandella a ben oltre i 5 metri sotto il piano campagna, attuando così una gigantesca cava di ghiaia i cui proventi si sono dissolti nel vento?
Il sistema è così ben configurato che si sta cercando di esportarlo altrove. Siamo o non siamo Comune capofila della zona?
A Castrezzato, dopo la realizzazione della “cava di prestito” per BreBeMi da 1,1 milioni di mc di ghiaia, ora si vorrebbe realizzare il Polo delle Ricerche. Badate, da queste parti Polo è sinonimo di pasticci.
Le due società proponenti Mesit e Secoges vorrebbero, su un comparto complessivo di 190mila mq, 30mila mq di area gratis per 99 anni oltre a sconti sugli oneri di urbanizzazione. Vi ricorda qualcosa? Ma il fatto più stupefacente è la richiesta di costruire un bunker per l’archiviazione di documenti. Caspita, cosa c’è di tanto importante e segreto a Castrezzato per richiedere la costruzione di un bunker? Le opposizioni già parlano della volontà di realizzare sorrettiziamente una cava e mettono in evidenza che una delle due società proponenti fa capo all’On. Leghista Davide Caparini.
Anche lì, il Vice Sindaco preferisce non dire nulla riguardo le polemiche sollevate dalle minoranze e fila dritto per la sua strada assieme al Sindaco Gabriella Lupatini.
Non avete anche voi l’impressione che si stia confezionando un modello di business che si cerca di replicare in tutte le realtà? Qualche "Polo" finisce male (vedi Chiari, vedi Adro) altri invece continuano ad alimentare appetiti. Un pò come le rotonde. Da quando è in auge la Lega ne sono state costruite a migliaia, replicando all’infinito sempre lo stesso modello. Insomma una specie di fordismo in salsa leghista.
2 commenti:
La fotografia non è da "La grande abbuffata" ma da "Il senso della vita", film dei Monthy Phyton.
Ha perfettamente ragione. La foto appartiene al film "Il senso della vita dei Monthy Phyton.
Il sito da cui è stata ricavata la foto la dava come istantanea de "La grande abbuffata". Allora mi era sorto un dubbio e sicuramente avrei fatto meglio a verificare.
Comunque la foto esprime benissimo quanto il post vuole affermare.
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