Qualcuno di voi forse ricorderà le polemiche fatte da questo Blog contro la Giunta Mazzatorta per l’ostinata e compulsiva volontà di vendita del patrimonio comunale accumulato nei decenni dalle Amministrazioni precedenti. In dieci anni gli uomini del fare disastri hanno venduto tutto, dalla farmacia ai magazzini comunali, da appartamenti ad appezzamenti di terreni. Per vendere l’area di via Ricci attigua all’Istituto Einaudi si è passati da un’asta all’altra fino a dichiarare la disponibilità del Comune a svenderla a prezzi di realizzo. Purtroppo la crisi dell’edilizia non ha permesso questo ulteriore danno. Negli ultimi tempi di quella esperienza amministrativa, per incassare qualche spicciolo che servisse a rabberciare il malmesso bilancio comunale, si è perfino arrivati a mettere in vendita veri e propri fazzoletti di terra.
ex Farmacia Comunale di Chiari |
Eppure questi signori, sempre all’affannosa ricerca di un qualche tesoretto su cui mettere le mani, hanno lasciato nella disponibilità della Società Conad un‘area di oltre 10mila mq . Perché? Cosa li ha spinti a fare una cosa tanto insensata e irrazionale?
Come ci informa Federico Lorini, rappresentante dell’Ufficio di Staff del Sindaco con competenza sulle politiche abitative e di governo del territorio (vedi Amministrazione Trasparente del luglio 2016 pag. 18) “nel luglio 2009, tramite una variante al Piano Regolatore Generale che ha trasformato una vasta area di via Vecchia per Castelcovati da agricola ad edificabile, è stato approvato in Consiglio Comunale il progetto di insediamento del Supermercato Conad. Nella realizzazione di tale progetto è stata coinvolta un’area di circa 10mila mq di proprietà del Comune di Chiari: tale area corrisponde all’intero parcheggio che ospita il deposito carrelli. Elemento importante da considerare è che senza la disponibilità di tale area l’intervento edilizio non sarebbe stato possibile… Ognuno può immaginare quale sarebbe stato il comportamento di qualsiasi privato che si fosse trovato in possesso di quell’area”
Ma non è finita. “L’Amministrazione Comunale” è sempre Lorini a parlare “oltre a mettere a disposizione i suoi 10mila mq di area, anziché incamerare gli oneri urbanistici (circa 225 mila euro) ha chiesto a Conad di spenderli su questa stessa area per realizzarvi il parcheggio” utilizzato, aggiungiamo noi, dai clienti dello stesso supermercato.
Area parcheggio Supermercato Conad |
Ora io domando:
- una società chiede di realizzare un supermercato vicino a un’area di proprietà comunale. Senza quell’area essa non può realizzare alcunché. Tu Comune, ammesso e non concesso che sia interessato all’ennesimo insediamento commerciale sul tuo territorio e non sai cosa fartene di quell’area, perché non gliela vendi? Perché ti astieni dal realizzare per le casse comunali un valore che allora poteva essere di circa 800mila euro? Cosa ti spinge a metterla semplicemente a disposizione di Conad? Cosa hai avuto in cambio? Cosa ne hanno ricavato i cittadini?
- perché invece di incassare 225mila euro di oneri urbanistici è stato chiesto a Conad di realizzare sulla stessa area un parcheggio che serve il supermercato, quindi a tutto beneficio di Conad?
Insomma, due danni per la città per nulla giustificabili e uno scandalo rimasto in ombra e neppure messo nella giusta luce dall’attuale Giunta.
Oggi, grazie al lavoro certosino svolto da Federico Lorini, il Comune è rientrato in possesso dell’area e l’ha venduta, guarda caso a Conad, per la cifra di 500 mila euro. Una somma importante che può essere spesa a beneficio della Città, una somma che rischiava di rimanere nel dimenticatoio, sepolta fra le intricate scartoffie comunali. Rimane un dubbio su un’operazione a dir poco strana, inverosimile e sicuramente poco chiara.
Chiari - Area parcheggio supermercato Conad |
Forse gli ex Amministratori oggi presenti in Consiglio Comunale potrebbero spiegarci più dettagliatamente i termini della questione e in particolare dirci chi ha seguito l’operazione e trattato con la società Conad. Gli si potrebbero rivolgere domande alquanto interessanti, anche perché, come tutti sanno, l’interesse è figlio del diavolo e la sua coda la si trova sempre nei dettagli.
Una cosa la potrebbero fare anche gli attuali Amministratori. L’operazione è stata sicuramente seguita anche da dirigenti comunali. Sono gli stessi che c’erano durante l’Amministrazione Mazzatorta. Una relazione dettagliata su come si è svolta la trattativa la si potrebbe chiedere, come si potrebbe porre qualche domandina maliziosa. Lo stesso potrebbero fare i partiti presenti in Consiglio Comunale.
Una cosa infine la potrebbero fare i giornalisti d’assalto che curano da vicino le vicende clarensi. Qui c’è qualcosa di ben più importante del furto della cassetta delle elemosine, c’è qualcosa il cui puzzo di bruciato si sente lontano un miglio. Rinunciare per una volta al piccolo ruolo di passa veline e cercare di andare al fondo delle questioni, non è cosa che possa nuocere alla propria carriera, anzi.
Dipendesse da noi proporremmo i vecchi amministratori per una onorificenza civica. Il valore, specie quando è indirizzato a tutelare il primario interesse dei cittadini, va sempre premiato.
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