“Le idee ci sono i progetti anche”. Questa la dichiarazione che Gabriele Zotti aveva fatto alla stampa una decina di giorni fa. L’appuntamento per presentare agli elettori idee e progetti era rimandato a sabato 27 aprile. In quella stessa occasione avrebbe ufficialmente reso nota la compagine di appoggio alla sua candidatura.
Visto il numero delle liste indicate, ci si sarebbe aspettato un’affluenza massiccia di persone, curiose di conoscere programma e candidati.
Le immagini dell’evento nulla o poco dicono del programma. Meno ancora dicono gli articoli a corredo.
Claudio Prandelli e Gabriele Zotti |
Una cosa però l’abbiamo capita. Nonostante fosse un appuntamento conviviale, la presenza dei cittadini è stata abbastanza scarsa. Non solo non si sono visti bagni di folla o masse festanti, ma si può tranquillamente dire, guardando le immagini, che fossero più numerose le liste dei loro rappresentanti.
Con il tempo, Gabriele Zotti avrà la cortesia di farci conoscere le “idee e i progetti” che ha in mente. Richiesta sensata, visto che egli è accreditato come uno dei possibili vincitori della partita e quindi prossimo sindaco della città. I maggiori interessati dovrebbero essere i suoi elettori e i suoi alleati.
A proposito di alleati, conviene dire qualcosa.
La Lega, quella che nel 2019 aveva realizzato un risultato sensazionale, si è ridotta a fare l’umile ancella del candidato Zotti. Roberto Campodonico, suo malgrado, ha dovuto chinare la testa e rispondere “obbedisco” agli ultimatum dei suoi Organi Centrali. Non so se questo farà piacere ai molti leghisti clarensi di cui riconosco passione politica e autonomia decisionale. Campodonico, che continua a fare campagna elettorale come nulla fosse successo, crede fermamente in una sua affermazione personale, affermazione che sarà utilizzata, in caso di vittoria, nella spartizione degli incarichi di potere. Resta da chiarire se il simbolo della Lega debba indicare Salvini Lombardia o Salvini Premier. Il secondo penso sia inopportuno visto che un premier l’abbiamo e si chiama Giorgia Meloni.
Quello che più fa impressione è vedere il simbolo di Forza Italia nel mucchio della “Civica con Zotti”. Che fine ha fatto il partito che fu di Silvio Berlusconi, il partito che da sempre ha rappresentato l’ala moderata della destra italiana? Messo nel mezzo, tra una Lombardia Ideale e una Unione di Centro, sembra esprimere il disagio di un partito che mal sopporta lo spostamento a destra dell’alleanza creata a suo tempo da Berlusconi, alleanza che vedeva nel cavaliere di Arcore il suo dominus e il suo garante a livello internazionale.
Oggi il garante è Giorgia Meloni, un personaggio che nello spazio di qualche anno ha fatto delle giravolte rocambolesche e ha cercato di accreditarsi come soggetto moderato, eliminando dal suo repertorio, le frasi incendiarie sull’Europa matrigna e sull’euro da cui bisognava uscire in quanto moneta dannosa.
Si presenta alle Elezioni Europee, ben sapendo che non andrà in Europa. Un bluff clamoroso di cui devono essere coscienti gli elettori. Dubito però che questo abbia qualche effetto. Giorgia farà il pieno di voti, anche a scapito dei suoi alleati e Gabriele Zotti, che non ci dice niente sulle sue idee e sui suoi progetti, spera di beneficiare di questa pioggia d’oro che scenderà dal cielo.
Sappia però che i cittadini hanno ben preciso l’obiettivo: il sindaco della Città deve essere una persona capace e in grado di esprimere idee e programmi che aiutino Chiari a crescere e diventare sempre più prospera. Nascondersi dietro Giorgia Meloni non è detto che l’aiuti.
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