Rosanna Agostini intervista don Alberto Boscaglia |
Ho visto con attenzione l’intervista rilasciata da don Alberto Boscaglia a Rosanna Agostini sulla Fondazione Istituto Morcelliano.
In premessa voglio dire che il don è presentato dalla giornalista ancora come Presidente della Fondazione, ma nel corso dell’intervista si capisce che egli presidente non lo è più in quanto è stato “costretto” a dimettersi a seguito del parere espresso dall’Asl. A seguito delle sue dimissioni è stato nominato un nuovo Consiglio d’Amministrazione e presidente è stata eletta la signora Nadia Turotti.
Si può capire “il desiderio” di rilasciare un’intervista a commento di una gestione durata circa tre anni, ma a noi questo colloquio non è parso affatto un rendiconto da parte di chi si prepara a uscire definitivamente dalla scena, ma la ricapitolazione puntigliosa fatta da un personaggio che si ritiene ancora in grado di influire sui destini dell’Ente. E’ facile prevedere che don Boscaglia, tolto di mezzo l’impedimento statuale della residenza decennale, tornerà ancora a guidare l’istituto, al fine di portare a compimento quei progetti da lui stesso messi in campo. Poichè i tempi burocratici per l’approvazione di un nuovo Statuto possono essere imprevedibili, c’è da scommettere che per i prossimi mesi avremo un “ghost president”, che suggerirà dalle retrovie le cose da fare.
Sul contenuto dell’intervista vorremmo fare qualche riflessione.
Don Alberto è stato molto puntiglioso nel precisare che le tavole fondative dell’Istituto prevedessero, seppure nei modi adatti al tempo, l’istruzione come una delle finalità dell’ente, ma non cita un passo dove sta scritto che per raggiungere questo scopo l’ente possa cedere parte del proprio patrimonio, seppure con la formula della donazione modale. Su questo punto, che è il punto cruciale di tutta la questione egli ha glissato.
Il patrimonio della Fondazione non è cosa di cui si possa disporre. Non può farlo il Prevosto, non può farlo il Sindaco, non può farlo tanto meno lui. Ammesso e non concesso venga reintegrato nel ruolo, sarà lì per permettere all’ente di raggiungere i fini previsti dallo statuto attraverso le rendite date dal patrimonio. L’art. 4 dell'attuale statuto, ripreso pari pari nella bozza del nuovo, è preciso al riguardo. Modificarlo, per adattarlo alle pretese di questa Amministrazione Comunale, costituirebbe, come già detto in passato, una torsione dell’impianto normativo che regola la Fondazione sin dalle sue origini.
La stessa giornalista pone la domanda decisiva “non sarebbe una soluzione più logica mantenere la proprietà di quanto viene realizzato, prodotto o costruito, ricevendo un’affitto?” La risposta a questa domanda del tutto logica è debole ed evasiva “Sì, però. Se lo faccio con la Croce Bianca c’è un affitto. D’accordo. Ma supponiamo una scuola. La fondazione la costruisce e cosa fa, chiede un affitto al Comune? Bene. Occorre 1) capire bene come separare manutenzione ordinaria e straordinaria 2) chiedo l’affitto al Comune? Va bene, vuol dire che il Comune chiede i soldi ai cittadini 3) non mi pare che l’edilizia scolastica nel tempo risparmi su manutenzioni e logorio...ed è giusto che di questo se ne possa far carico un’Amministrazione.” Come si vede risposte assolutamente poco convincenti.
L’intervista è molto lunga e richiederebbe non uno ma dieci articoli di commento. Vediamo se questo post riesce ad animare la discussione su una questione che è destinata a essere decisiva non solo per il futuro dell’Ente, ma anche per il futuro della nostra città.
----------------------Per vedere l'intervista a don Boscaglia
http://94.91.89.183/comune/puntonew.asp?id=IntervistDonAlbertoBoscaglia
17 commenti:
Come in tutti i contratti di affitto del mondo la manutenzione ordinaria la fa l'affittuario e quella straordinaria il proprietario. Il fatto che il comune chieda i soldi ai cittadini per dare un servizio non è certamente una novità.
Se però le scuole verranno costruite con criteri di basso consumo energetico, il comune risparmierà così tanti soldi che sicuramente potrà anche abbassare le tasse ai suoi concittadini e la fondazione ricaverebbe molti più soldi delle rendite agricole.
Il dubbio è che si vuole invece trovare la classica scusa per vendere le proprietà della Fondazione e ripianare così le disastrose avventure di questa giunta.
Spero che Don Alberto non si faccia schiacciare da questo meccanismo perchè i Sindaci passano mentre lui resta.
Raffaele Albertini
Forse sarebbe meglio dire "i Sindaci passano, la Fondazione resta".
piccoli, piccoli, piccoli,
invidisi e cattivi.
Cattivi? Detto forse da chi vuole mettere le grinfie sul patrimonio della Fondazione per riparare ai suoi deliri amministrativi, è un complimento.
Sarebbe ora che tutti ci mobilitassimo contro questo gruppo di speculatori, che vogliono distruggere il patrimonio di noi Clarensi solo per i lori interessi personali, qui non è questione di parti politiche ma di difesa del nostro patrimonio comune di noi Clarensi
Fa specie che una cricca di non Clarensi, Mazzatorta, Cavalli e Don Boscaglia, vuole comandare e decidere ciò che i nostri avi nei secoli hanno costruito, è giunta l'ora che don Alberto non solo lasci l'incarico di presidente della fondazione ma che vada via da Chiari.
Non basta lamentarsi bisogna agire per il bene Comune di tutti i Clarensi
Concordo pienamente con l'ultimo commento!!
Se anche tu sei incazzato
http://quellosempreincazzato.blogspot.com/
ma state delirando???
vogliono far rivivere la fondazione anzichè lasciare che vada tutto a catafascio, consentendo e collaborando per avere nove scuole, che serviranno per i giovani come da statuto.
Mentre secondo voi è meglio lasciare tutto com'era centinaia di anni fa?
affittare le cascine e terreni a due lire ed ottenere in cambio cascine diroccate?!
ma fate il piacere... state almeno zitti che è meglio
Ma li hai guardati e ascoltati bene questi personaggi (anche se sospetto tu sia uno di loro...)? Il tuo don ha difeso il diritto di espressione sul forum dell'oratorio quando qualche suo amico ha scritto "Onore ai roghi nei campi nomadi", per poi chiuderlo in tutta fretta quando qualcuno (che credeva nella buona fede di don Alberto, pensa te!!) ha postato un documentario BBC (non USSR) sui preti pedofili... Quell'altro va in Senato a dire che bisogna depenalizzare i reati sessuali sui minori se "di lieve entità".. Ma di chi stai parlando quando dici che "vogliono il bene dei giovani", il bene?? Sei sicuro?? Sveglia!!!!
Per il bene della città son state fatte le rotonde più belle d'europa, per il bene della città dovevano esser costruiti il polo della cultura ed il polo della solidarietà, per il bene della città io mi auguro un confronto almeno per quanto riguarda il futuro dell'educazione delle prossime generazioni; se queste sono le premesse la situazione è a dir poco allarmante.
Chiari da Villaggio a Città? Ne siamo così sicuri?
...nemo profeta in patria...
vi meritare di restare fermi all' età della pietra
Scusate la mia ignoranza, ma la fondazione in questione, che pare abbia un capitale in beni non indifferente, fino ad oggi cosa ha messo in campo per i giovani di Chiari? Cosa organizza, finanzia, ecc.? Qualcuno è in grado di illustrarlo in maniera sintetica, perchè si parla di finalità della fondazione ma come sono messe in atto oggi?
Grazie.
Se non è giusto lasciare tutto com'è; si può dire che l'idea di realizzare un progetto come quello del campo di golf con annessa e ulteriore speculazione sia distante dalle finalità di una fondazione?
E poi..., mi dico, ma perchè una fondazione deve costruire una scuola pubblica?
Mi pare tutto un grosso pasticcio forzato dalla mancanza di fondi che questa amministrazione avrebbe potuto avere se avesse amministrato con maggiore parsimonia e lungimiranza. Per correggere errori si devono fare azioni poco opportune come questa.
mi unisco all' anonimo delle 12:03
e chiedo anch' io di illustrare quanto è stato fatto negli anni precedenti al 2004 da chi dirigeva la Fondazione Morcelli.
Cosa hanno fatto, cosa hanno proposto, come hanno incrementato il patrimonio, ecc.
In modo da paragonare le nuove proposte.
Grazie
Marcello
"Estinguendosi la famiglia Morcelli, l'elezione dei suddetti Curatori sarà di esclusivo diritto delle sullodate due Autorità. ecclesiastica e comunale, senza il bisogno di approvazione di altri" Istromento di Fondazione dell'Istututo Morcelliano, 1817
si, ma poi si è fermato tutto al 1817.
in risposta a chi vuole sapere (non è rimasto tutto fermo al 1817) la fondazione se non ricordo male fino a non molti anni fa era un asilo e una scuola elementare, gestita dalle suore dove insegnavano anche economia domestica assendo la scuola solo femminile, poi è rimasta ferma per diversi anni bloccata penso perchè un CdA con due componenti contrapposti non poteva e non può funzionare bene, però hanno portato fino ai giorni nostri il patrimonio della fondazione integro.
Io mi chiedo perchè la fondazione non torna essere lei scuola dall' asilo alle superiori e perchè non una facoltà dell' università a costi ridotti per i giovani che non hanno le possibilità usando i proventi del proprio patrimonio?
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