A Chiari quello delle cave è un argomento che ritorna periodicamente, portando con sé situazioni per nulla positive per il nostro territorio. Facciamo un breve excursus di quanto avvenuto in passato:
POLO LOGISTICO - Correva l’anno 2008 quando l’Amministrazione Comunale di allora decise di destinare una parte di territorio agricolo posto a sud della città a insediamento logistico.
La concessione edilizia rilasciata, autorizzava movimentazioni di terre e rocce da scavo per ca. 200.000 mc.
Si scavò per un volume dieci volte superiore.
Eppure, nonostante le rimostranze, le interrogazioni e le denunce di un Consigliere di minoranza, l’Assessore al Governo del Territorio di allora, affermò che era tutto regolare (leggi qui)
Un sopralluogo che il Comune di Chiari fu costretto a fare, rilevò che la quantità di materiale cavato era così rilevante da indurre i responsabili dei competenti Uffici Comunali a rivolgersi all’Ufficio Cave della Provincia. A quel punto e in attesa di decidere sul da farsi, venne emanata un’ordinanza comunale che faceva divieto assoluto di portare all'esterno materiali di cava.
Ma che fine ha fatto poi tutta quella ghiaia? Niente, i nostri Amministratori tolsero d’impiccio la povera azienda deliberando a posteriori una bella variante edilizia. La ghiaia fu portata fuori dal sito, venduta con lauti guadagni e tutti vissero felici e contenti.
BRE.BE.MI - L’affare del Polo Logistico fu così ben congegnato che i nostri Amministratori pensarono bene di replicarlo. L’occasione venne data dalla realizzazione della Bre.Be.Mi. .
La grande infrastruttura comportò per la città di Chiari costi gravosissimi. Le proprietà interessate a espropri furono 178, un record rispetto a tutti gli altri comuni; l’area utilizzata per il solo sedime dell’autostrada ammontò a circa 23 ettari (230mila mq).
Bre.Be.Mi. sedime e Area di Servizio
Nonostante questo, fu allora deciso di realizzare sul nostro territorio due grandi Aree Servizi dell’estensione di circa 160mila mq (16 ettari). Con una particolarità però. Quelle aree vennero realizzate a ben oltre 5 metri sotto il piano campagna, quando l’autostrada passa a un livello di 3-4 metri al di sopra. Una contraddizione per nulla comprensibile se non con il fatto che scavando a più di 5 metri si ricavò una montagna di ghiaia. Buona ghiaia che messa sul mercato permise introiti milionari e senza neppure pagare la risibile tariffa relativa ai diritti di escavazione prevista dalla Regione Lombardia. (Leggi qui)
Di tutti quei soldi a Chiari arrivarono solo le briciole.
Bre.Be.Mi. Aree di Servizio di via Sandella
Purtroppo, quelle ferite inferte al nostro territorio sono ancora aperte e servono a testimoniare di una stagione politica che pensavamo fosse definitivamente archiviata.
Mai illudersi, specie quando a guidare un’Amministrazione Pubblica si mettono gli uomini del fare. (Continua)
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