sabato 12 ottobre 2024

LA CORTE DEI MIRACOLI

Il Vicesindaco/Assessore Campodonico si lamenta perché ho definito “Corte dei Miracoli” i sostenitori suoi e del Sindaco Zotti.

Il Vicesindaco di Chiari  Roberto Campodonico


Sinceramente io non saprei come definire persone che, a commento dei suoi post spesso usano un linguaggio volgare e triviale, che tuttavia sembra non disturbarlo:

  • Alla faccia delle merde. Fuori dai coglioni
  • Tutti fanfaroni…gentaglia
  • Ci vuole una buona dose di bruciacul
  • A loro brucia il sedere
  • Mìrano sempre a soldi facili
  • La cosa migliore è dirgli di levarsi dai coglioni
  • Lui è un bambo senza cervello
  • Poveretti - fanno pena - pessimi e imbarazzanti
  • Non è che l’immondizia ce l’abbiano nel cervello?
  • Oggi con le loro cagate vogliono dimostrare l’indimostrabile. Inqualificabili erano, sporcaccioni rimangono
  • Con lui e l’ex la città faceva cagare
  • Bravo Roberto hai ragione, quella gentaglia non si può portarla in discarica?
  • Ectoparassiti - virtuovipere
  • Viste le continue puttanate che sparano, il bruciore di culo deve essere molto intenso.

Questo è solo un breve estratto di quanto si può leggere sulle pagine del nostro Vicesindaco; e per sapere bene di chi si parla pubblicano anche la foto

  • Questa è la sede dei rifiuti?…chiedo per un amico.

Chiari - Sede della Lista Civica "Per una Chiari virtuosa"


D’altra parte queste persone appartengono alla stessa schiera (alcune sono le stesse) di quelle che qualche anno fa affermavano:


- “Caro Sindaco, spero che uno di questi profughi scappi, ti ammazzi la famiglia e ti stupri la moglie” - “Ci vorrebbero i forni” - “Solo due parole: pulizia etnica-“Io a questi qua un colpo in testa avrei il coraggio di darglielo


Parole gravissime, derubricate dal Segretario della Lega di allora come “cazzate”. 


Piuttosto che lamentarsi con me, il Signor Vicesindaco farebbe meglio a raccomandare ai suoi di usare un linguaggio più consono a un dibattito politico.

Si può argomentare senza però essere scurrili. Facebook è una pubblica Agorà, non la sentina di un cargo liberiano o appunto, una Corte dei Miracoli.


mercoledì 9 ottobre 2024

LA CLAMOROSA BALLA DI SAN SIRO 2

Il nostro Vicesindaco/Assessore ci ha informato che se avessero vinto i “virtuocapitalisti”, Chiari si sarebbe trovata con uno stadio grande quanto quello di San Siro. Insomma un San Siro 2 costruito in un buco, quello della cava di via Roccafranca.


Stadio di San Siro

Ora non so cosa ci sia di strano. Realizzare uno stadio in una cava era sicuramente più ragionevole che costruirvi un Centro Commerciale, parcheggi, ristoranti, palestre, pizzerie, cioè esattamente quello che volevano fare loro circa 15 anni fa.

Tuttavia, la notizia era semplicemente una balla, come ampiamente dimostrato con tanto di documenti alla mano.


Di fronte all’evidenza, il nostro Vicesindaco pensò bene di cambiare il tiro, affermando che se dentro la cava no, allora si sarebbe costruito qualche centimetro, al massimo qualche metro più in là. Peccato però che lo stadio era previsto a una distanza dalla cava di circa 500 metri. Insomma mezzo chilometro di balle più in là.


Siccome però la storia del centimetro più in là non reggeva, allora il nostro eroe affermò che si voleva costruire lo stadio in via Roccafranca. 

Ora, non si capisce bene quale sia l’impedimento per costruire qualcosa in via Roccafranca. Loro per esempio, parliamo di 12 anni fa, volevano comprare un terreno proprio lì per costruirvi la Caserma dei Carabinieri. Il progetto Fin Beton era miseramente sfumato e pure questa idea fece la stessa fine perché le casse del Comune erano vuote, come vuote erano le casse della Prefettura e del Provveditorato alle Opere Pubbliche. Insomma un altro cadavere seppellito in tutta fretta.

Progetto Caserma Carabinieri della Giunta Mazzatorta


E qual è il motivo per cui costruire uno stadio in via Roccafranca sarebbe stato inopportuno? Per la semplice ragione che si voleva costruire un mega stadio. 

Ora siccome tutte le balle hanno le gambe corte, per dare una parvenza di veridicità a tutte quelle propalate a piene mani da Campodonico e dalla sua Corte dei Miracoli, si cerca di alzare una cortina fumogena con discorsi iperbolici. 

“È vero o non è vero" afferma accorato il nostro Vicesindaco "che costoro volevano costruire San Siro 2 in quella zona?” 

La risposta è semplice. Non e vero. Non si voleva costruire a ridosso della Cava, non si voleva costruire un San Siro 2. 

Ma da dove ha preso Campodonico la notizia che si volesse costruire un mega stadio? Ha avuto modo di visionare un progetto, di ascoltare dichiarazioni di Codoni o Vizzardi in tal senso? Progetti e dichiarazioni non ce ne sono, per cui l’unica cosa che possiamo affermare è che il nostro Vicesindaco si inventa le cose e pretende di farle passare per vere.


L’ultima cosa che Campodonico afferma è quella decisiva. Egli dice: ”È vero o no che uno stadio nuovo ed enorme, come da loro ipotizzato in quel settore di Chiari, avrebbe comportato un eccessivo consumo di suolo?” Detto da chi ha autorizzato la cementificazione di Chiari potrebbe fare schiattare dalle risate. Ma siccome la questione è seria, rimaniamo seri e andiamo a verificare se quanto dice il nostro Vicesindaco è vero.


Il progetto di Codoni desunto dal suo programma elettorale prevedeva di:

- riqualificare l’area dell'ex cava Fin Beton, realizzando un parco della biodiversità in una parte di esso e creando un invaso per accumulo delle acque come risposta all’emergenza idrica per il mondo agricolo nella parte rimanente.

- realizzare un centro sportivo nelle adiacenze del Polo Scolastico delle Secondarie e riservare a Parco Pubblico l’area oggi destinata al gioco del calcio. In tal modo si sarebbe decongestionata la zona di via SS.Trinità e ciascuna realtà sportiva avrebbe avuto lo spazio per potenziare la propria attività.


Sito Cava di via Roccafranca


Come si vede, dove oggi c’è una cava si sarebbero creati un parco a uso pubblico e una grande riserva d’acqua utile per l’agricoltura in tempi di siccità. 

Il nuovo Stadio sarebbe sorto in un comparto già indicato a Zona Servizi nel lontano 2009, proprio quando governava  Campodonico con Mazzatorta.

Quindi non solo possiamo dire che l’operazione sarebbe stata in linea con quanto stabilito dal loro PGT, ma che dal punto di vista del consumo di suolo essa sarebbe stata neutra o addirittura positiva.


Zotti e Campodonico invece, per un periodo di tempo che andrà dai 4 ai 5 anni, riempiranno la cava di rifiuti che ci promettono saranno controllatissimi. 

Ve li vedete voi i responsabili dei preposti Uffici Comunali andare tutti i santi giorni dentro la cava a controllare che tra il materiale scaricato non ce ne sia di nocivo e inquinante? Dobbiamo solo sperare che le autorizzazioni per questa assurda operazione non arrivino. Meglio rimangiarsi le parole piuttosto che diventare la discarica di tutta la provincia, una mega pattumiera che devasterà per sempre il nostro territorio.

giovedì 3 ottobre 2024

UNA CAVA GIÀ PIENA DI BALLE


Un articolo del 28 settembre scorso a firma Massimiliano Magli, riportava la seguente dichiarazione del Vicesindaco Roberto Campodonico: “La vecchia maggioranza voleva portare uno stadio al posto dell’ex cava. Noi invece procederemo con una valorizzazione ambientale”. Due balle in tre righe. 


Chiari - Ingresso Cava Fin Beton



È una balla dire che la vecchia maggioranza volesse “portare uno stadio al posto della cava”. Se il nostro Vicesindaco/Assessore si documentasse prima di parlare, forse non incorrerebbe in inesattezze imperdonabili.

Punto 12 del Programma Elettorale di Codoni:

“Politiche ambientali - Nel prossimo mandato amministrativo la nostra città avrà la possibilità di riqualificare l’area ex Cava Fin Beton dove andremo a realizzare un parco della biodiversità e un invaso per accumulo delle acque per fare un primo passo concreto di risposta all’emergenza idrica per il mondo agricolo”.

Se ciò non bastasse, converrebbe andare al punto 9 dello stesso programma che recita:

“Politiche sportive - L’obiettivo del prossimo mandato amministrativo sarà quello di realizzare un Centro Sportivo in un’altra area della città nelle adiacenze del Polo Scolastico delle Scuole Secondarie di Primo Grado, destinato specificatamente all’attività del gioco calcio”.

I Programmi elettorali delle varie forze politiche sono pubblici e di facile consultazione. Basta avere la voglia di documentarsi.


La seconda balla riguarda la valorizzazione ambientale della cava da parte dell’attuale maggioranza. A meno che Campodonico non consideri “valorizzazione ambientale” riempire una voragine con inerti tutti da controllare. 

Recuperare la terra di coltivo dal nuovo insediamento Sandrini, è un favore che si fa all’azienda non certo al territorio di Chiari. Loro non dovranno sborsare i soldi per portare la terra altrove, noi la dovremo stoccare da qualche parte in attesa che la buca venga riempita; se va bene tra tre/quattro/cinque anni.


Quel che è certo, è che a riempire la cava con qualcosa lo voleva fare la Giunta Mazzatorta di cui sia Zotti che Campodonico erano Assessori. Per maggiori informazioni vi rimando a questi post (leggi qui) e (qui).


Ma da dove viene presa la notizia che la precedente Giunta volesse realizzare uno stadio nella cava? Ma naturalmente da Magli. Il quale in un articolo del 24 febbraio scorso affermava: “Un nuovo stadio per Chiari. Fin qui nulla di speciale, ma la curiosità è la location dell’impianto destinato a sorgere in un giacimento estrattivo esaurito”.

Quell’articolo, che raccontava una balla, è più che sufficiente per il nostro Vicesindaco/Assessore per inchiodare Codoni alle sue responsabilità. Anzi, è così convinto di questa falsa verità, che inveisce contro chi gli chiede di informarsi e di non rilasciare dichiarazioni mendaci. Naturalmente tutto il seguito dei corifei osannanti gli va dietro e i ragli arrivano fino al cielo.

Bene, continuiamo così che ci sarà da divertirsi.

mercoledì 2 ottobre 2024

CAVE e AFFARI (2)

Oggi ritorna d’attualità la cava di via Roccafranca che dovrebbe essere acquisita dal Comune a seguito di una Convenzione da stipulare con l’azienda Sandrini Metalli. La cava passerà dalla Fin Beton alla Sandrini e da questa al Comune in sostituzione di standard urbanistici. 


Vista aerea della Cava Fin Beton


La nuova Amministrazione ha deciso di cambiare la destinazione della cava. Non più un parco della biodiversità e una riserva idrica per l’agricoltura per far fronte a momenti di siccità purtroppo sempre più frequenti, ma una cava piena di rifiuti. Insomma si riempiono la bocca dicendo di essere dalla parte degli agricoltori, ma alla prova dei fatti fanno tutto il contrario.

Le domande che si pongono di fronte a questa sciagurata decisione sono molte e tutte impellenti:

  • Quanti camion ci vorranno per riempire quella buca? A occhio, non meno di 25mila camion. Per riempire quella buca occorreranno anni.
  • Ora, ammesso e non concesso che questo sia possibile senza creare dissesti al nostro già dissestato territorio, chi controllerà il contenuto dei camion? Ci affideremo al buon cuore dell’operatore ”che sta scavando notevoli quantità di roccia e ha necessità di conferimento”? Andrà l’Assessore  a controllare giornalmente cosa viene conferito? I precedenti li conosciamo. Erano quelli che dicevano: ”è tutto regolare” oppure “difendiamo la terra dei nostri Padri”, salvo poi creare dissesti al territorio mai visti prima.
  • La Convenzione che il Comune va a firmare con Sandrini Metalli prevede una clausola di salvaguardia per eventuali inquinanti occulti che si dovessero riscontrare una volta acquisita la cava? In passato su questo problema sono nate forti polemiche, tacitate da Arpa che certificava che la cava fosse priva di inquinanti. Eppure ancora oggi in ambito istituzionale qualcuno chiede “di eseguire un’attività di analisi circa il rispetto dei limiti di inquinamento per le acque sotterranee ed il suolo per tutta l’estensione della cava”. Fossi nei panni del Sindaco mi preoccuperei e molto di questo aspetto della vicenda. 
  • Si rendono conto i nostri Amministratori del rischio che corre il nostro territorio? Rischiamo di diventare la discarica di tutta la provincia e non solo. Quello del conferimento dei rifiuti, organici e non, è un settore che attira da tutte le parti appetiti anche di natura criminale. Qualcuno forse si ricorderà delle polemiche sugli scarti di fonderia che si diceva fossero stati usati per creare le massicciate dei sovrappassi di Chiari. Che il nostro territorio risulti infiltrato dalla mafia abbiamo avuto modo di sperimentarlo in occasione dei lavori di sbancamento al Polo Logistico, quando alcune macchine  di movimento terra furono bruciate con chiaro segno intimidatorio. E noi pensiamo di non attirare interessi criminali in una operazione di tale rilevanza?

Intimidazioni mafiose
(foto di repertorio)


Non so se ricordate, ma durante l’Amministrazione Mazzatorta era stato ideato un grandioso progetto che fortunatamente la crisi edilizia si portò via come foglie al vento. Dentro la cava si voleva realizzare un centro commerciale di 45mila mq, due piani di parcheggi, una multisala cinematografica, una palestra, un ristorante, una pizzeria e tanto altro. In superficie sarebbero stati costruiti un villaggio per ospitare almeno 500 persone, la stazione dei Carabinieri e un anfiteatro. Una grandiosa speculazione che fece la fine di molti grandiosi progetti di quel grande.

Oggi, i suoi discepoli, per evitare di fare la stessa fine, vogliono riempire la buca di inerti e portare a casa quei milioni di cui hanno bisogno. Un progetto più semplice e forse più remunerativo. Peccato che a rimetterci sarà ancora una volta Chiari che avrebbe potuto avere una riserva di biodiversità per il benessere dei suoi cittadini e del suo territorio e invece si troverà una buca piena di rifiuti e la foglia di fico di un parco fotovoltaico.


martedì 1 ottobre 2024

CAVE e AFFARI (1)

A Chiari quello delle cave è un argomento che ritorna periodicamente, portando con sé situazioni per nulla positive per il nostro territorio. Facciamo un breve excursus di quanto avvenuto in passato:


POLO LOGISTICO - Correva l’anno 2008 quando l’Amministrazione Comunale di allora decise di destinare una parte di territorio agricolo posto a sud della città a insediamento logistico. 


Cava surrettizia al Polo Logistico


Lasciamo stare le vicende che hanno interessato questa iniziativa e che hanno portato all’istituzione di un attiguo Polo del Produrre (leggi qui).  Quello che interessa qui sapere è la vicenda relativa a una cava surrettizia che si creò tra il 2009 e il 2010 in quel comparto.

La concessione edilizia rilasciata, autorizzava movimentazioni di terre e rocce da scavo per ca. 200.000 mc. 

Si scavò per un volume dieci volte superiore.

Eppure, nonostante le rimostranze, le interrogazioni e le denunce di un Consigliere di minoranza, l’Assessore  al Governo del Territorio di allora, affermò che era tutto regolare (leggi qui)

Un sopralluogo che il Comune di Chiari fu costretto a fare, rilevò che la quantità di materiale cavato era così rilevante da indurre i responsabili dei competenti Uffici Comunali a rivolgersi all’Ufficio Cave della Provincia. A quel punto e in attesa di decidere sul da farsi, venne emanata un’ordinanza comunale che faceva divieto assoluto di portare all'esterno materiali di cava.

Ma che fine ha fatto poi tutta quella ghiaia? Niente, i nostri Amministratori tolsero d’impiccio la povera azienda deliberando a posteriori una bella variante edilizia. La ghiaia fu portata fuori dal sito, venduta con lauti guadagni e tutti vissero felici e contenti.


BRE.BE.MI - L’affare del Polo Logistico fu così ben congegnato che i nostri Amministratori pensarono bene di replicarlo. L’occasione venne data dalla realizzazione della Bre.Be.Mi. .

La grande infrastruttura comportò per la città di Chiari costi gravosissimi. Le proprietà interessate a espropri furono 178, un record rispetto a tutti gli altri comuni; l’area utilizzata per il solo sedime dell’autostrada ammontò a circa 23 ettari (230mila mq). 


Bre.Be.Mi. sedime e Area di Servizio  


Nonostante questo, fu allora deciso di realizzare sul nostro territorio due grandi Aree Servizi dell’estensione di circa 160mila mq (16 ettari). Con una particolarità però. Quelle aree vennero realizzate a ben oltre 5 metri sotto il piano campagna, quando l’autostrada passa a un livello di  3-4 metri al di sopra. Una contraddizione per nulla comprensibile se non con il fatto che scavando a più di 5 metri si ricavò una montagna di ghiaia. Buona ghiaia che messa sul mercato permise introiti milionari e senza neppure pagare la risibile tariffa relativa ai diritti di escavazione prevista dalla Regione Lombardia. (Leggi qui)

Di tutti quei soldi a Chiari arrivarono solo le briciole.


Bre.Be.Mi. Aree di Servizio di via Sandella


Purtroppo, quelle ferite inferte al nostro territorio sono ancora aperte e servono a testimoniare di una stagione politica che pensavamo fosse definitivamente  archiviata.

Mai illudersi, specie quando a guidare un’Amministrazione Pubblica si mettono gli uomini del fare. (Continua)