martedì 22 dicembre 2009
lunedì 14 dicembre 2009
Ferma condanna senza se e senza ma
“Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato”.Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato l’episodio di violenza di cui è stato vittima il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ad opera di Massimo Tartaglia, 42 anni, finora sconosciuto alla Digos, ma noto da anni al reparto psichiatrico del Policlinico.
Il segretario del Pd sì è poi recato in visita del premier all'ospedale San Raffaele dove ha ribadito che "va condannato senza se e senza ma ogni gesto di violenza". "L'ho trovato bene - ha detto Bersani, parlando di Berlusconi - è di buon umore. E' importante ristabilire la civiltà politica della buona educazione
“Al Presidente Berlusconi la mia personale solidarietà e quella del Pd per l'aggressione subita questa sera al termine del suo discorso a Milano. Il Pd rifiuta e condanna ogni forma di violenza, anche politica, e resta fermamente ancorato ai valori delle libertà costituzionali” ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi.
Tutti i principali rappresentanti del Pd hanno espresso la loro personale condanna del folle gesto e la piena solidarietà al premier per l’aggressione subita.
Anche la sezione di Chiari del Pd si unisce nella ferma condanna di ogni forma di violenza che niente ha a che vedere con la politica, auspicando altresì il ristabilimento di una sana dialettica basata sul chiaro confronto delle idee e delle proposte.
Il segretario del Pd sì è poi recato in visita del premier all'ospedale San Raffaele dove ha ribadito che "va condannato senza se e senza ma ogni gesto di violenza". "L'ho trovato bene - ha detto Bersani, parlando di Berlusconi - è di buon umore. E' importante ristabilire la civiltà politica della buona educazione
“Al Presidente Berlusconi la mia personale solidarietà e quella del Pd per l'aggressione subita questa sera al termine del suo discorso a Milano. Il Pd rifiuta e condanna ogni forma di violenza, anche politica, e resta fermamente ancorato ai valori delle libertà costituzionali” ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi.
Tutti i principali rappresentanti del Pd hanno espresso la loro personale condanna del folle gesto e la piena solidarietà al premier per l’aggressione subita.
Anche la sezione di Chiari del Pd si unisce nella ferma condanna di ogni forma di violenza che niente ha a che vedere con la politica, auspicando altresì il ristabilimento di una sana dialettica basata sul chiaro confronto delle idee e delle proposte.
domenica 13 dicembre 2009
Mercanti di paura
Quanti immigrati irregolari avete trovato durante i controlli casa per casa? "Nessuno", risponde Donato Nardelli, comandante dei vigili di Coccaglio. Nessuno? "L'ultimo clandestino l'abbiamo fermato e accompagnato in questura a inizio aprile. Aveva fatto un incidente stradale ed era senza permesso di soggiorno". Tanto rumore per nulla. L'operazione White Christmas e nessun clandestino? "Cosi'", risponde il comandante.
“Così”. Cioè hanno fatto tutto questo bailamme per niente? Si è scritto, discusso, commentato, organizzato sit-in, tavole rotonde, manifestazioni, dirette televisive per niente? Non è che ne siano stati trovati, che so, 100, 50, 10 clandestini. No, ne sono stati trovati “zero”.
Capite bene che in tutta questa faccenda i numeri contano poco, anzi niente. Almeno per i signori della Lega. Uno, nessuno o centomila fa la stessa cosa. L’importante è fare “caciara”. Gridare che il nemico è già dentro le mura, che abita in mezzo a noi, nelle nostre case, nei nostri condomini, che trama per distruggere la nostra civiltà, per attentare ai nostri principi, alle nostre tradizioni, alla nostra religione. Perchè se no chiamare quest’operazione “White Christmas”? E’ un richiamo forte alla nostra tradizione religiosa che deve essere contrapposta a tutto ciò che sa di diverso da noi. Un diverso modo di vivere, di vestirsi, di mangiare, di pregare. E a chi parla di carità e accoglienza, come il cardinale Tettamanzi, si domanda senza arrossire “ma lei è un vescovo o un imam?” Ossia “lei è un cristiano o un islamico?”
A lasciar fare a quelli della Lega in Italia ci sarebbe già l’apartheid e tutti i “giargianesi” sarebbero buttati fuori dal paese a pedate nel sedere, come usano spesso dire i vari Borghezio, Calderoli e compagnia cantante. Ma siccome siamo in Italia e, quel che più conta, l’Italia è in Europa, certe cose non si possono fare. Allora si declamano, si enfatizzano, si gridano. Così, tanto per fare un po’ di fumo, per parlare alla “pancia” del paese, per solleticarne i bassi istinti, per alimentare odio e paure. Cose che poi te le trovi con gli interessi nell’urna elettorale, anche se hai governato e amministrato da schifo.
venerdì 11 dicembre 2009
giovedì 10 dicembre 2009
Chiari non è Verbania. Purtroppo
(da Repubblica di oggi) C'è una città italiana in cui gli autobus sono gratis, gli studenti di prima media ricevono un computer in regalo e gli immigrati vengono trattati in modo civile pur essendo a Nord. Una città dove la raccolta differenziata sfiora il 75 per cento e chi getta l'immondizia nel sacco sbagliato viene multato (ma non succede quasi mai).No, purtroppo non è Chiari. Anche se con Chiari ha qualcosa che la lega. Si tratta di Verbania, la bella cittadina del lago Maggiore che ha dato i natali al nostro Senatore Sindaco.
Sindaco di questa città sino a giugno scorso è stato Claudio Zanotti. Zanotti, a capo di una coalizione di centro sinistra ha fatto la fine di Churchill, che vinse la guerra e perse le elezioni. Misteri della politica. "In realtà - spiega Zanotti - l'impegno ambientale era una delle priorità della nostra giunta. Abbiamo ereditato una situazione già buona perché la raccolta differenziata era già superiore al 50%. Noi l'abbiamo portata al 73%". "Una soglia del genere - ammette Marco Zacchera il nuovo Sindaco - è difficilmente migliorabile, anche se ci proveremo. Devo riconoscere che chi è venuto prima di noi ha fatto un ottimo lavoro". Il sistema di raccolta differenziata non è molto diverso da quello di molte città italiane: una serie di sacchetti colorati per i diversi tipi di rifiuto e un calendario settimanale di ritiro. Quel che cambia è il sistema di penalità: chi espone il sacchetto dei rifiuti fuori dalla porta nel giorno sbagliato paga una multa di 50 euro. Chi invece getta l'immondizia nel sacchetto sbagliato, paga 150 di sanzione.Verbania è stata governata per ben 64 anni da coalizioni di sinistra e di centro sinistra. Il giugno scorso la carica di sindaco è stata assunta da Marco Zacchera che guida una coalizione di centro destra. Rovistando nel suo sito si nota quanto segue: “al Sindaco, in quanto parlamentare, non viene corrisposta alcuna indennità di carica”. Ma pensa! E io che credevo che “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità” e che non si potesse rinunciare a “un compenso che spetta per legge”.
Mah, forse a Verbania vige un altro sistema!
Sindaco di questa città sino a giugno scorso è stato Claudio Zanotti. Zanotti, a capo di una coalizione di centro sinistra ha fatto la fine di Churchill, che vinse la guerra e perse le elezioni. Misteri della politica. "In realtà - spiega Zanotti - l'impegno ambientale era una delle priorità della nostra giunta. Abbiamo ereditato una situazione già buona perché la raccolta differenziata era già superiore al 50%. Noi l'abbiamo portata al 73%". "Una soglia del genere - ammette Marco Zacchera il nuovo Sindaco - è difficilmente migliorabile, anche se ci proveremo. Devo riconoscere che chi è venuto prima di noi ha fatto un ottimo lavoro". Il sistema di raccolta differenziata non è molto diverso da quello di molte città italiane: una serie di sacchetti colorati per i diversi tipi di rifiuto e un calendario settimanale di ritiro. Quel che cambia è il sistema di penalità: chi espone il sacchetto dei rifiuti fuori dalla porta nel giorno sbagliato paga una multa di 50 euro. Chi invece getta l'immondizia nel sacchetto sbagliato, paga 150 di sanzione.Verbania è stata governata per ben 64 anni da coalizioni di sinistra e di centro sinistra. Il giugno scorso la carica di sindaco è stata assunta da Marco Zacchera che guida una coalizione di centro destra. Rovistando nel suo sito si nota quanto segue: “al Sindaco, in quanto parlamentare, non viene corrisposta alcuna indennità di carica”. Ma pensa! E io che credevo che “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità” e che non si potesse rinunciare a “un compenso che spetta per legge”.
Mah, forse a Verbania vige un altro sistema!
martedì 8 dicembre 2009
Regalo di Natale
"Le casse comunali sono vuote"
Così titolava l’altro giorno un giornale locale.
Titolo forse enfatico, ma che spiega al meglio
Titolo forse enfatico, ma che spiega al meglio
la situazione finanziaria del Comune di Chiari.
Vi ricordate cosa scrivemmo in campagna elettorale quando si pensò di spendere i soldi dei contribuenti per organizzare feste elettorali con la scusa del centenario futurista? Scrivemmo:
“Cittadini, questi ci stanno facendo la festa”
intendendo dire che i nostri amministratori stavano
Vi ricordate cosa scrivemmo in campagna elettorale quando si pensò di spendere i soldi dei contribuenti per organizzare feste elettorali con la scusa del centenario futurista? Scrivemmo:
“Cittadini, questi ci stanno facendo la festa”
intendendo dire che i nostri amministratori stavano
sperperando i soldi del Bilancio comunale.
Perchè non si trattava solo di feste!
I soldi pubblici in questi anni sono stati allegramente dilapidati.
Secondo i nostri calcoli, nei primi quattro anni di Amministrazione Mazzatorta si sono spesi
Perchè non si trattava solo di feste!
I soldi pubblici in questi anni sono stati allegramente dilapidati.
Secondo i nostri calcoli, nei primi quattro anni di Amministrazione Mazzatorta si sono spesi
oltre 3milioni e 500mila euro
per consulenze e progetti che non hanno prodotto alcunchè.
Il debito del Comune arriverà a fine anno a
19 milioni di euro
malgrado si sia venduto buona parte del patrimonio comunale.
E’ a rischio il Patto di Stabilità imposto dal Governo. Se non si è in regola con i conti non si possono assumere mutui per nuove opere pubbliche, le spese correnti devono scendere sotto il minimo registrato nell'ultimo triennio, si subisce un taglio dei trasferimenti erariali pari a 1milione e 500mila euro. Il che significa meno soldi per i servizi da dare ai cittadini.
Il debito del Comune arriverà a fine anno a
19 milioni di euro
malgrado si sia venduto buona parte del patrimonio comunale.
E’ a rischio il Patto di Stabilità imposto dal Governo. Se non si è in regola con i conti non si possono assumere mutui per nuove opere pubbliche, le spese correnti devono scendere sotto il minimo registrato nell'ultimo triennio, si subisce un taglio dei trasferimenti erariali pari a 1milione e 500mila euro. Il che significa meno soldi per i servizi da dare ai cittadini.
Un vero disastro.
All’appello mancano 3 milioni e 300mila euro che si devono trovare entro fine anno. In Comune contano di portare a casa questa somma con gli oneri urbanistici del Polo Logistico Logimea che sorgerà a sud di Chiari.
Un progetto che devasterà ancora di più la nostra campagna con scarsi benefici dal punto di vista occupazionale. Insomma un bel regalo
il regalo di Natale della
Giunta Mazzatorta.
All’appello mancano 3 milioni e 300mila euro che si devono trovare entro fine anno. In Comune contano di portare a casa questa somma con gli oneri urbanistici del Polo Logistico Logimea che sorgerà a sud di Chiari.
Un progetto che devasterà ancora di più la nostra campagna con scarsi benefici dal punto di vista occupazionale. Insomma un bel regalo
il regalo di Natale della
Giunta Mazzatorta.
lunedì 7 dicembre 2009
Come ti finanzio la ronda
Nonostante la destra abbia spregiudicatamente brandito l’arma della sicurezza per cavarne un beneficio politico, oggi si trova intrappolata nella sua stessa rete. Dopo aver gridato per mesi e mesi “al lupo al lupo”, si accorge suo malgrado che la gente continua a credere che il “lupo” esista davvero e ne ha paura.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
venerdì 4 dicembre 2009
Una bella serata!
Rinunciare a vedere “Lebanon”, Leone d’oro a Venezia (al cineforum del Gemini), per una riunione di partito mi aveva messo un po’ di malumore, ma ora sono arcicontenta della mia scelta.
A Castelcovati, nella sala civica gremita (invidia di clarense: noi dobbiamo sempre pagare per avere una sala decente!) c’erano per la prima volta insieme i tre candidati alla provincia: Pietro Bisinella, Gianbattista Ferrari e Riccardo Frati.
Abbiamo veramente ritrovato il piacere di ragionare e confrontarci insieme e mi spiace veramente che fossimo solo in quattro del nostro circolo a godere di questo scambio di idee e di questo nuovo clima. Consolante il fatto che ci fossero molti giovani e molte donne.
I tre relatori hanno raccontato la loro storia e hanno risposto alle domande dei presenti sulle principali questioni oggi sul tappeto: sicurezza, immigrazione, crisi, identità… Hanno dato veramente l’impressione di aver superato le vecchie logiche di partito, di aver l’intenzione di rinnovare, di svecchiare i metodi di lavoro, di superare le correnti, le mozioni, etc…etc… per lavorare davvero insieme per la costruzione di questo nostro partito, che, come è stato sottolineato, è stato fondato, ma non ancora costruito. Un partito che, come ha detto Ferrari, deve avere alla base l’idea di servizio e non di potere.
C’è stato posto persino per la poesia, quando Frati ha citato dei versi di Ivano Fossati, che io considero un poeta e non solo un cantautore: “C’è stato un tempo sognato che bisognava sognare”
Ora che il sogno di un nuovo partito è….quasi realtà, Bisinella ha affermato che dobbiamo realizzare la “discontinuità emotiva” rispetto al clima che si era creato tra i sostenitori delle diverse mozioni e passare alla formulazione di nuove idee e alla loro concreta attuazione sul territorio.
Un po’ di coraggio, un po’ di entusiasmo e qualche serata come questa e…ce la faremo!
A Castelcovati, nella sala civica gremita (invidia di clarense: noi dobbiamo sempre pagare per avere una sala decente!) c’erano per la prima volta insieme i tre candidati alla provincia: Pietro Bisinella, Gianbattista Ferrari e Riccardo Frati.
Abbiamo veramente ritrovato il piacere di ragionare e confrontarci insieme e mi spiace veramente che fossimo solo in quattro del nostro circolo a godere di questo scambio di idee e di questo nuovo clima. Consolante il fatto che ci fossero molti giovani e molte donne.
I tre relatori hanno raccontato la loro storia e hanno risposto alle domande dei presenti sulle principali questioni oggi sul tappeto: sicurezza, immigrazione, crisi, identità… Hanno dato veramente l’impressione di aver superato le vecchie logiche di partito, di aver l’intenzione di rinnovare, di svecchiare i metodi di lavoro, di superare le correnti, le mozioni, etc…etc… per lavorare davvero insieme per la costruzione di questo nostro partito, che, come è stato sottolineato, è stato fondato, ma non ancora costruito. Un partito che, come ha detto Ferrari, deve avere alla base l’idea di servizio e non di potere.
C’è stato posto persino per la poesia, quando Frati ha citato dei versi di Ivano Fossati, che io considero un poeta e non solo un cantautore: “C’è stato un tempo sognato che bisognava sognare”
Ora che il sogno di un nuovo partito è….quasi realtà, Bisinella ha affermato che dobbiamo realizzare la “discontinuità emotiva” rispetto al clima che si era creato tra i sostenitori delle diverse mozioni e passare alla formulazione di nuove idee e alla loro concreta attuazione sul territorio.
Un po’ di coraggio, un po’ di entusiasmo e qualche serata come questa e…ce la faremo!
Vilma
giovedì 3 dicembre 2009
Chiari ai primi posti per qualità della vita
In una speciale classifica stilata dal Centro Studi Sintesi di Venezia per conto di Panorama e che misura la qualità della vita nelle realtà locali a partire da 10 mila abitanti, Chiari risulta al 9° posto.
Questo risultato non può che fare piacere a ogni clarense. Significa che a Chiari la qualità della vita è buona, che nella nostra città tutto sommato si vive bene.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
mercoledì 2 dicembre 2009
Incontro pubblico in vista del Congresso
In vista del
Congresso del Circolo di Chiari
segnaliamo che
Venerdì 4 dicembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
Congresso del Circolo di Chiari
segnaliamo che
Venerdì 4 dicembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
si terrà un
incontro precongressuale pubblico
incontro precongressuale pubblico
L'incontro
è un momento di dibattito aperto a tutti i contributi
in vista del rinnovo
degli organismi dirigenti del Circolo.
in vista del rinnovo
degli organismi dirigenti del Circolo.
Il Coordinamento verrà eletto il 17 gennaio
mediante elezioni primarie dei soli iscritti
mediante elezioni primarie dei soli iscritti
lunedì 30 novembre 2009
Il migliore dei mondi possibile
Come forse già sapete il consigliere del PD Mario Belotti aveva chiesto al nostro primo cittadino di tagliarsi lo stipendio di sindaco (perchè a suo dire quello di senatore bastava e avanzava) per istituire un fondo per i cittadini in difficoltà a causa della crisi economica.
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata a muso duro durante la seduta del Consiglio Comunale del 20 novembre. “Non intendo rinunciare al compensso che mi spetta per legge” ha affermato lapidario Mazzatorta “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità”. Piglia, pesa, incarta e porta a casa!
Ma come si permettono questi beceri qualunquisti a pensare che un compenso che “spetta per legge” possa essere “tagliato”? E poi, per fare cosa: “un fondo per i cittadini in difficoltà”? Maddai, lo vedono anche i bambini che questa è pura propaganda, che ci si vuol fare belli con i soldi degli altri, che parlare di crisi economica e di cittadini in difficoltà è pura demagogia, buona soltanto per alimentare una politica di basso profilo e corto respiro. E inoltre, che bisogno c’è di creare questo fondo con la ripresa ormai alle porte e il Pil che vola? Questa gente parla ancora di casta, privilegi, doppi stipendi. Termini desueti che appartengono a infelici stagioni passate che noi abbiamo spazzato via definitivamente. Oggi la casta non c’è più. Oggi c’è “la politica del fare” e della responsabilità. E “se c’è responsabilità ci dev’essere un’indennità” come giusto.
Quale responsabilità dite voi? Ma scusate, chi è che vi ha costruito le 25 e più rotonde che sono l’onore e il vanto della nostra bella cittadina? E non, rotonde qualsiasi. Vi prego di considerare che trattasi di rotonde in pregiato materiale lapideo che sono costate un occhio della testa e hanno svenato le pur robuste finanze comunali. Sa solo Dio quante notti insonni hanno passato i nostri amministratori per inventarsi i posti dove situare al meglio questi meravigliosi manufatti. E poi non c’erano solo le rotonde. E le inaugurazioni? Dico, le inaugurazioni dove le mettete? C’è qualcuno che ha rischiato seri guai al fegato a furia di stappare bottiglie di spumante. E tutto questo nell’interesse della collettività. Qui non si scherza, badate!
Voi continuate a dire “quale responsabilità?” E le consulenze che ci hanno permesso di pensar in grande, dove le mettete? Come avremmo fatto a pensare ai grandiosi e strategici progetti che renderanno il nostro sonnacchioso paese una città dinamica, moderna e dalla personalità ben definita? Lo so, ci sono costate un pozzo di soldi, ci sono costate 3milioni e mezzo di euro, forse 4. Ma senza quelle consulenze come avremmo potuto ideare quel magnifico progetto che è il “Polo della Cultura studiato per rivoluzionare il concetto stesso di cultura, trasformandolo in un bene quotidiano a cui abbeverarsi”? Da più di 8 mesi schiere di operai lavorano giorno e notte per realizzare questa grandiosa opera nei tempi previsti da un rigoroso “cronoprogramma” che noi abbiamo imposto fortissimamente.
E gli oltre 6milioni di euro spesi per “donare a Chiari il primo grande Museo cittadino e il primo grande Urban Center”? Le tracce della nostra identità sono lì in attesa di essere poste nella giusta teca, nel loro prezioso scrigno. Guardate, non abbiamo badato a spese e, pur di dare agli antichi reperti la loro giusta collocazione, abbiamo venduto tutto il nostro patrimonio.
Ma la cosa che più riempie d’orgoglio è l’aver risolto, in modo diremmo definitivo, il problema della sicurezza. Da quando governa questa amministrazione i cittadini si sentono più sicuri, questo è certo. Basta uscire per le strade per avvertire questo nuovo clima. I cittadini passeggiano tranquillamente sino a tarda sera e rientrano nelle loro abitazioni quasi malvolentieri. Questo è stato possibile grazie alla politica che “ha voluto una nuova sede della Polizia Locale, moderna e funzionale, e un distaccamento che ha rivoluzionato (non sembri una parola azzardata), la sicurezza alla Stazione Ferroviaria”, trasformata, come tutti possono vedere, in “un salotto” dove conversare amabilmente in attesa del treno.
Non è il migliore dei mondi possibile, questo? Vi assicuro, per avere tutto ciò, non c’è compenso che basti.
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata a muso duro durante la seduta del Consiglio Comunale del 20 novembre. “Non intendo rinunciare al compensso che mi spetta per legge” ha affermato lapidario Mazzatorta “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità”. Piglia, pesa, incarta e porta a casa!
Ma come si permettono questi beceri qualunquisti a pensare che un compenso che “spetta per legge” possa essere “tagliato”? E poi, per fare cosa: “un fondo per i cittadini in difficoltà”? Maddai, lo vedono anche i bambini che questa è pura propaganda, che ci si vuol fare belli con i soldi degli altri, che parlare di crisi economica e di cittadini in difficoltà è pura demagogia, buona soltanto per alimentare una politica di basso profilo e corto respiro. E inoltre, che bisogno c’è di creare questo fondo con la ripresa ormai alle porte e il Pil che vola? Questa gente parla ancora di casta, privilegi, doppi stipendi. Termini desueti che appartengono a infelici stagioni passate che noi abbiamo spazzato via definitivamente. Oggi la casta non c’è più. Oggi c’è “la politica del fare” e della responsabilità. E “se c’è responsabilità ci dev’essere un’indennità” come giusto.
Quale responsabilità dite voi? Ma scusate, chi è che vi ha costruito le 25 e più rotonde che sono l’onore e il vanto della nostra bella cittadina? E non, rotonde qualsiasi. Vi prego di considerare che trattasi di rotonde in pregiato materiale lapideo che sono costate un occhio della testa e hanno svenato le pur robuste finanze comunali. Sa solo Dio quante notti insonni hanno passato i nostri amministratori per inventarsi i posti dove situare al meglio questi meravigliosi manufatti. E poi non c’erano solo le rotonde. E le inaugurazioni? Dico, le inaugurazioni dove le mettete? C’è qualcuno che ha rischiato seri guai al fegato a furia di stappare bottiglie di spumante. E tutto questo nell’interesse della collettività. Qui non si scherza, badate!
Voi continuate a dire “quale responsabilità?” E le consulenze che ci hanno permesso di pensar in grande, dove le mettete? Come avremmo fatto a pensare ai grandiosi e strategici progetti che renderanno il nostro sonnacchioso paese una città dinamica, moderna e dalla personalità ben definita? Lo so, ci sono costate un pozzo di soldi, ci sono costate 3milioni e mezzo di euro, forse 4. Ma senza quelle consulenze come avremmo potuto ideare quel magnifico progetto che è il “Polo della Cultura studiato per rivoluzionare il concetto stesso di cultura, trasformandolo in un bene quotidiano a cui abbeverarsi”? Da più di 8 mesi schiere di operai lavorano giorno e notte per realizzare questa grandiosa opera nei tempi previsti da un rigoroso “cronoprogramma” che noi abbiamo imposto fortissimamente.
E gli oltre 6milioni di euro spesi per “donare a Chiari il primo grande Museo cittadino e il primo grande Urban Center”? Le tracce della nostra identità sono lì in attesa di essere poste nella giusta teca, nel loro prezioso scrigno. Guardate, non abbiamo badato a spese e, pur di dare agli antichi reperti la loro giusta collocazione, abbiamo venduto tutto il nostro patrimonio.
Ma la cosa che più riempie d’orgoglio è l’aver risolto, in modo diremmo definitivo, il problema della sicurezza. Da quando governa questa amministrazione i cittadini si sentono più sicuri, questo è certo. Basta uscire per le strade per avvertire questo nuovo clima. I cittadini passeggiano tranquillamente sino a tarda sera e rientrano nelle loro abitazioni quasi malvolentieri. Questo è stato possibile grazie alla politica che “ha voluto una nuova sede della Polizia Locale, moderna e funzionale, e un distaccamento che ha rivoluzionato (non sembri una parola azzardata), la sicurezza alla Stazione Ferroviaria”, trasformata, come tutti possono vedere, in “un salotto” dove conversare amabilmente in attesa del treno.
Non è il migliore dei mondi possibile, questo? Vi assicuro, per avere tutto ciò, non c’è compenso che basti.
venerdì 27 novembre 2009
Riflessi della crisi economica a Chiari - servizio
Chi vuole vedere i video della conferenza del dott. Pironi
può collegarsi al nostro Blog "ChiariTube" al seguente indirizzo:
http://chiaritube.blogspot.com/
lunedì 23 novembre 2009
Martedì 24 novembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
incontro su:
“Riflessi della crisi economica a Chiari”
relatore
Dr. Dario Pironi
Direttore del Settore Economia e
politiche negoziali della Provincia di Brescia
L'incontro, promosso
dai gruppi di minoranza
del Consiglio Comunale
e aperto a tutti i cittadini,
è importante
per conoscere la situazione della
realtà economica e produttiva
dell'Ovest Bresciano
in un momento difficile di crisi.
Comunicato
Siamo venuti a conoscenza che due nostri rappresentanti, il Segretario del nostro Circolo, Carlo Fogliata e un nostro iscritto, Enzo Maragucci, amministratore di Chiari Blog, sono stati denunciati dal Comandante dei Vigili Urbani di Chiari, Dott. Michele Garofalo, relativamente alla questione dell'uso del distaccamento di Polizia Locale presso la Stazione ferroviaria da parte dell'ACSU.
Giova ricordare che la denuncia arriva dopo che abbiamo presentato un esposto alla Magistratura stessa e ad altri organi dello Stato “allo scopo di verificare ed eventualmente perseguire la sussistenza di reati in capo agli occupanti il distaccamento di Polizia locale o ai responsabili della vigilanza del pubblico patrimonio nell’esercizio delle loro funzioni”.
Il Dott. Garofalo ritiene che le parole che lo riguardano, scritte sul blog e pubblicate su alcuni giornali locali, siano lesive della sua dignità e del suo onore. Pensa di essere stato attaccato ingiustamente con gravi insinuazioni che hanno strumentalizzato il suo comportamento. Afferma di aver “semplicemente” attuato una direttiva del sindaco, riguardo la quale peraltro dichiara che non aveva nulla in contrario. Chiede pertanto al magistrato di perseguire in sede penale gli autori degli scritti, riservandosi di procedere in sede civile per il risarcimento dei danni morali e quant’altro.
Poichè noi siamo convinti che, nella vicenda della occupazione dei locali del distaccamento dei Vigili Urbani presso la stazione di Chiari da parte dell'ACSU, gli unici ad essere stati lesi siano stati i diritti dei cittadini ed i doveri di terzietà ed universalità nell'esercizio delle loro funzioni da parte della pubblica amministrazione e delle istituzioni democratiche, che mai possono essere strumentalmente piegati alle convenienze politiche di parte, rimaniamo serenamente in attesa delle decisioni della Magistratura.
Partito Democratico
Circolo di Chiari
Giova ricordare che la denuncia arriva dopo che abbiamo presentato un esposto alla Magistratura stessa e ad altri organi dello Stato “allo scopo di verificare ed eventualmente perseguire la sussistenza di reati in capo agli occupanti il distaccamento di Polizia locale o ai responsabili della vigilanza del pubblico patrimonio nell’esercizio delle loro funzioni”.
Il Dott. Garofalo ritiene che le parole che lo riguardano, scritte sul blog e pubblicate su alcuni giornali locali, siano lesive della sua dignità e del suo onore. Pensa di essere stato attaccato ingiustamente con gravi insinuazioni che hanno strumentalizzato il suo comportamento. Afferma di aver “semplicemente” attuato una direttiva del sindaco, riguardo la quale peraltro dichiara che non aveva nulla in contrario. Chiede pertanto al magistrato di perseguire in sede penale gli autori degli scritti, riservandosi di procedere in sede civile per il risarcimento dei danni morali e quant’altro.
Poichè noi siamo convinti che, nella vicenda della occupazione dei locali del distaccamento dei Vigili Urbani presso la stazione di Chiari da parte dell'ACSU, gli unici ad essere stati lesi siano stati i diritti dei cittadini ed i doveri di terzietà ed universalità nell'esercizio delle loro funzioni da parte della pubblica amministrazione e delle istituzioni democratiche, che mai possono essere strumentalmente piegati alle convenienze politiche di parte, rimaniamo serenamente in attesa delle decisioni della Magistratura.
Partito Democratico
Circolo di Chiari
venerdì 20 novembre 2009
Servizio SaturdayBus
Comunicazione di servizio
Informiamo volentieri che per iniziativa dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Chiari, riparte dal 21 novembre il servizio di SaturdayBus. “Si ripropone questo servizio – ha precisato l’assessore AnnamariaBoifava – per agevolare lo spostamento dei ragazzi che, spesso con mezzi propri, si espongono a situazioni di pericolo su strada, specialmente durante la stagione invernale”. Il servizio sarà attivo dal 21 novembre ogni sabato sera della stagione invernale 2009-2010: i giovani interessati ad usufruire del trasporto, prima di ogni serata, devono prenotare il servizio con SMS al numero 320-4356155: necessario indicare nome e cognome per la prenotazione del viaggio di andata e ritorno.
Itinerario del SaturdayBus:
Partenza dal parcheggio del Centro Giovanile 2000 di Via Tagliata ore 20.30
Fermata al parcheggio Zerbimark di Via Cologne alle ore 20.45
Arrivo:
• a Cologne presso “Effect” di Via Roma alle ore 20.41 e presso “Bierbauch” di Via Brescia alle ore 20.43
• a Palazzolo sull’Oglio presso “PalaBrausHaus” in zona industriale alle ore 20.50
Rientro:
• da Palazzolo sull’Oglio alle ore 23.40
• da Cologne "Bierbauch" ore 23.50 ed "Effect" ore 23,55
Rientro a Chiari in Via Cologne alle ore 24.00 e presso il CG2000 di Via Tagliata alle ore 24.05
Fermata al parcheggio Zerbimark di Via Cologne alle ore 20.45
Arrivo:
• a Cologne presso “Effect” di Via Roma alle ore 20.41 e presso “Bierbauch” di Via Brescia alle ore 20.43
• a Palazzolo sull’Oglio presso “PalaBrausHaus” in zona industriale alle ore 20.50
Rientro:
• da Palazzolo sull’Oglio alle ore 23.40
• da Cologne "Bierbauch" ore 23.50 ed "Effect" ore 23,55
Rientro a Chiari in Via Cologne alle ore 24.00 e presso il CG2000 di Via Tagliata alle ore 24.05
giovedì 19 novembre 2009
Black Christmas
Non sarà un Bianco Natale quello che arriverà quest'anno a Coccaglio.
Il furore leghista ha scatenato la caccia all' extracomunitario con permesso scaduto per buttarlo fuori. Non importa se si tratta di famiglie magari con bambini, che sono qui da anni, che hanno sempre lavorato e che oggi sono rimasti senza lavoro a causa della crisi economica, al pari di tanti nostri connazionali.
Come titola la Padania oggi "Non c'è lavoro per tutti, quindi, stranieri a casa".
Insomma persone "usa e getta". Buone quando devono arricchirci lavorando sottopagati per 10-12 ore al giorno in cantiere o in fabbrica, inutili e quindi da gettare via se il lavoro manca.
Operazione "White Christmas" per ripulire la cittadina dagli extra comunitari. Semplici pulizie prenatalizie per presentarci in ordine e con la coscienza a posto davanti al presepe della nostra tradizione.
Blasfemia e crudeltà. Questo Natale si preannuncia Nero non Bianco.
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Leggi anche la testimonianza della regista Francesca Comencini
lunedì 16 novembre 2009
Dopo la "porcata" ecco la "porcheria"
Dopo la "porcata" di calderoliana memoria, ecco la "porcheria".
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei sen.
GASPARRI, QUAGLIARIELLO, BRICOLO, TOFANI, CASOLI, BIANCONI,
IZZO, CENTARO, LONGO, ALLEGRINI, BALBONI, BENEDETTI
VALENTINI, DELOGU, GALLONE, MAZZATORTA, MUGNAI, VALENTINO
Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi,
in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della
Convenzione europea sui diritti dell'uomo.
Il disegno di legge presentato a iniziativa di alcuni illustri Senatori della Repubblica, prevede misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi. Inutile dire che quel cittadino ha un nome, Silvio, e un cognome, Berlusconi. Sono anni che cerca in tutti i modi di evitare i processi che pendono sulla sua testa. Sono anni che parlamentari ossequienti presentano leggi e leggine vergogna per salvarlo da una inevitabile condanna.
Fra i firmatari della "porcheria" c'è un nome di nostra conoscenza:
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei sen.
GASPARRI, QUAGLIARIELLO, BRICOLO, TOFANI, CASOLI, BIANCONI,
IZZO, CENTARO, LONGO, ALLEGRINI, BALBONI, BENEDETTI
VALENTINI, DELOGU, GALLONE, MAZZATORTA, MUGNAI, VALENTINO
Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi,
in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della
Convenzione europea sui diritti dell'uomo.
Ci asteniamo da qualsiasi ulteriore commento.
sabato 14 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
Piccoli fatti di vita quotidiana
Spesso la qualità di una buona amministrazione si rivela dai piccoli fatti.
Parliamo per esempio di quella bislacca idea di portare il livello delle strade al livello dei marciapiedi. Per l’Amministrazione Comunale è da anni fonte di continue grane.
Il problema più evidente è dato da quei pilastrini paracarro che vengono continuamente divelti da automobilisti distratti. Non c’è mese senza che due o tre di questi manufatti debbano essere sistemati degli operai del Comune. D’altra parte senza quelle protezioni c’è il serio rischio che qualche macchina travolga un incolpevole pedone.
L’ultimo guaio è scoppiato all’inizio di ottobre a seguito di un forte temporale che ha interessato la nostra zona. In quell’occasione in via Maffoni si sono avuti degli allagamenti proprio a causa del livello della strada superiore agli edifici prospicienti. Gli allagamenti hanno interessato la cartolibreria di via Maffoni e la chiesetta di S. Giacomo. C’è da rilevare non solo l’assurdità di una strada il cui livello è stato rialzato rispetto a prima, ma anche la realizzazione di un marciapiede che convoglia tutta l’acqua verso il basso dove le piccole griglie non riescono a farla defluire. Così il negoziante ha subito seri danni e ha chiesto un risarcimento all’Amministrazione Comunale.
Ancora più gravi sono i danni arrecati all’antica chiesetta di San Giacomo. L’acqua si è infiltrata attraverso la porta e ha allagato la chiesetta, rovinando arredi e muri.
Può darsi che il tutto sia causa di un evento atmosferico del tutto anomalo, ma c’è il forte sospetto che gli allagamenti si siano verificati per effetto dei maldestri lavori eseguiti ultimamente.
Questa zona è da mesi al centro di roventi polemiche fra i commercianti e l’Amministrazione Comunale.
Il motivo del contendere era dato dai lavori di rifacimento del fondo stradale iniziati quasi senza preavviso e proseguiti a rilento, costringendo i negozianti a notevoli disagi. Subito dopo è stato realizzato un marciapiede che ha costituito la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Infatti gli esercenti hanno accusato l’Amministrazione di non tenere in nessun conto le loro esigenze e di non saper programmare i propri interventi limitando al massimo i disagi dei cittadini e in particolare dei commercianti.
Ora ci chiediamo quale sia il concetto che ha ispirato i tecnici comunali e le ditte che hanno eseguito i lavori. Facendo un’indagine in loco risulta evidente che le opere sono state eseguite in modo del tutto inadeguato. Tenendo conto dei livelli (della strada e degli edifici) e delle pendenze, è certo che al prossimo forte temporale si verificherà lo stesso problema.
Forse sarebbe meglio intervenire per tempo.
Parliamo per esempio di quella bislacca idea di portare il livello delle strade al livello dei marciapiedi. Per l’Amministrazione Comunale è da anni fonte di continue grane.
Il problema più evidente è dato da quei pilastrini paracarro che vengono continuamente divelti da automobilisti distratti. Non c’è mese senza che due o tre di questi manufatti debbano essere sistemati degli operai del Comune. D’altra parte senza quelle protezioni c’è il serio rischio che qualche macchina travolga un incolpevole pedone.
L’ultimo guaio è scoppiato all’inizio di ottobre a seguito di un forte temporale che ha interessato la nostra zona. In quell’occasione in via Maffoni si sono avuti degli allagamenti proprio a causa del livello della strada superiore agli edifici prospicienti. Gli allagamenti hanno interessato la cartolibreria di via Maffoni e la chiesetta di S. Giacomo. C’è da rilevare non solo l’assurdità di una strada il cui livello è stato rialzato rispetto a prima, ma anche la realizzazione di un marciapiede che convoglia tutta l’acqua verso il basso dove le piccole griglie non riescono a farla defluire. Così il negoziante ha subito seri danni e ha chiesto un risarcimento all’Amministrazione Comunale.
Ancora più gravi sono i danni arrecati all’antica chiesetta di San Giacomo. L’acqua si è infiltrata attraverso la porta e ha allagato la chiesetta, rovinando arredi e muri.
Può darsi che il tutto sia causa di un evento atmosferico del tutto anomalo, ma c’è il forte sospetto che gli allagamenti si siano verificati per effetto dei maldestri lavori eseguiti ultimamente.
Questa zona è da mesi al centro di roventi polemiche fra i commercianti e l’Amministrazione Comunale.
Il motivo del contendere era dato dai lavori di rifacimento del fondo stradale iniziati quasi senza preavviso e proseguiti a rilento, costringendo i negozianti a notevoli disagi. Subito dopo è stato realizzato un marciapiede che ha costituito la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Infatti gli esercenti hanno accusato l’Amministrazione di non tenere in nessun conto le loro esigenze e di non saper programmare i propri interventi limitando al massimo i disagi dei cittadini e in particolare dei commercianti.
Ora ci chiediamo quale sia il concetto che ha ispirato i tecnici comunali e le ditte che hanno eseguito i lavori. Facendo un’indagine in loco risulta evidente che le opere sono state eseguite in modo del tutto inadeguato. Tenendo conto dei livelli (della strada e degli edifici) e delle pendenze, è certo che al prossimo forte temporale si verificherà lo stesso problema.
Forse sarebbe meglio intervenire per tempo.
martedì 3 novembre 2009
Politica fiction
Un detto popolare dice che “per apparire bisogna soffrire”. Applicato alla nostra realtà locale si può dire che per tutte le iniziative appariscenti messe in campo da questa Giunta stanno soffrendo le casse comunali. Stanno tanto soffrendo che per un’iniziativa delle Quadre in occasione della prossima festa di S. Lucia, si risponde “ci dispiace, non possiamo darvi niente. Non ci sono soldi”.
E certo che non ci sono soldi, li abbiamo spesi in feste futuristiche il cui unico scopo era un ritorno elettorale (oltre 400mila euro), oppure in mercatini “europei” (si dice 40mila euro), oppure in doppie e triple inaugurazioni con tanto di banda e autorità religiose benedicenti (costi ancora da eccertare).
L’ultima in ordine di tempo è stata la seconda (dico seconda) inaugurazione del cosiddetto Polo dell’Emergenza. La prima era avvenuta in piena campagna elettorale. Ma si sa, in questa triste era berlusconiana la fiction (la finzione) prevale sulla realtà e i pubblici amministratori passano più tempo a tagliare nastri e stappare spumante che a lavorare.
La festa è stata organizzata con grande dispiego di mezzi e grancassa mediatica. E’ da più di un mese che Chiari è pavesata con manifesti color verdino che annunciano l’inaugurazione del nuovo Polo dell’Emergenza. Ospiti d’onore particolarmente graditi: il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora, il Sottosegretario di Stato per l’Interno Nitto Francesco Palma, il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Francesco Paolo Tronca, il Prefetto della Città di Brescia Narcisa Brassesco Pace (cribbio ma perchè hanno tutti ‘sti nomi difficili?).
Bene, sabato 1° novembre, festa di ognissanti, in via Campagnola, di questi grandi personaggi, neanche l’ombra. Non è che ne mancassero uno o due. No, su 5 ospiti d’onore ne mancavano esattamente 5. Non c’è che dire, un grande successo della Giunta Comunale e del Sindaco Senatore in particolare. Peccato però. Gli illustri ospiti avrebbero potuto forse capire com'è che un'opera che all'inizio doveva costare 700mila euro, alla fine sia costata ben 1milione e 200mila euro (e non è ancora finita).
La prossima volta che inaugureranno per la terza volta un tombino, un marciapiede o un muretto, forse farebbero bene a invitare il Presidente del Consiglio. Quello di nastri da tagliare non se ne perde mai uno, specie se le forbici gli vengono date da una procace madrina.
E certo che non ci sono soldi, li abbiamo spesi in feste futuristiche il cui unico scopo era un ritorno elettorale (oltre 400mila euro), oppure in mercatini “europei” (si dice 40mila euro), oppure in doppie e triple inaugurazioni con tanto di banda e autorità religiose benedicenti (costi ancora da eccertare).
L’ultima in ordine di tempo è stata la seconda (dico seconda) inaugurazione del cosiddetto Polo dell’Emergenza. La prima era avvenuta in piena campagna elettorale. Ma si sa, in questa triste era berlusconiana la fiction (la finzione) prevale sulla realtà e i pubblici amministratori passano più tempo a tagliare nastri e stappare spumante che a lavorare.
La festa è stata organizzata con grande dispiego di mezzi e grancassa mediatica. E’ da più di un mese che Chiari è pavesata con manifesti color verdino che annunciano l’inaugurazione del nuovo Polo dell’Emergenza. Ospiti d’onore particolarmente graditi: il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora, il Sottosegretario di Stato per l’Interno Nitto Francesco Palma, il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Francesco Paolo Tronca, il Prefetto della Città di Brescia Narcisa Brassesco Pace (cribbio ma perchè hanno tutti ‘sti nomi difficili?).
Bene, sabato 1° novembre, festa di ognissanti, in via Campagnola, di questi grandi personaggi, neanche l’ombra. Non è che ne mancassero uno o due. No, su 5 ospiti d’onore ne mancavano esattamente 5. Non c’è che dire, un grande successo della Giunta Comunale e del Sindaco Senatore in particolare. Peccato però. Gli illustri ospiti avrebbero potuto forse capire com'è che un'opera che all'inizio doveva costare 700mila euro, alla fine sia costata ben 1milione e 200mila euro (e non è ancora finita).
La prossima volta che inaugureranno per la terza volta un tombino, un marciapiede o un muretto, forse farebbero bene a invitare il Presidente del Consiglio. Quello di nastri da tagliare non se ne perde mai uno, specie se le forbici gli vengono date da una procace madrina.
venerdì 30 ottobre 2009
giovedì 29 ottobre 2009
I nostri video su YouDem.tv
GRAZIE A NIKEROS, MISSCANON E A TUTTI VOI
Questa settimana vogliamo ringraziare nikeros, che racconta con il suo video l’occupazione di una stazione di polizia da parte di ronde padane, misscanon, che ha filmato la protesta dei poliziotti, snobbata dalla TV.
Ma soprattutto vogliamo ringraziare tutti voi che avete inviato i video raccontando le vostre primarie.
E quindi il grazie va a Simone di Stefano da Palermo, Marianna Valletta dalla Brianza, Antonio Angelino da Roma, Francesco Paolucci da L'Aquila, www.c6.tv da Milano, giucappa da Aosta, nikeros da Brescia, rosariod da Roma, Del Monaco Giuseppe da Buttrio, Francesco Rossi da Caserta, Fenco33 da Ameglia, Poppy da Rapallo, Rosario Crocetta dalla Sicilia e Stefano Saoncella dal Veneto, che pubblicando le loro storie su Youdem, hanno emozionato, divertito e raccontato questo straordinario momento di democrazia.
Partecipare condividendo per migliorare il nostro Paese è la missione che Youdem.tv porta avanti da più di un anno ed è un obiettivo realizzabile solo con il contributo di tutti.
Giorno dopo giorno, grazie a voi e ai vostri video abbiamo conosciuto le persone che animano la vita dei circoli, abbiamo affrontato i temi più caldi, condiviso problematiche territoriali e seguito il lungo percorso che ha portato alla elezione del nuovo segretario del Partito, Pier Luigi Bersani.
La redazione di YouDem.tv
mercoledì 28 ottobre 2009
Il nostro futuro
Le primarie di domenica sono state una vera e propria festa di popolo.
Tutti abbiamo scoperto con sorpresa che questo partito, dato sempre in crisi, incapace di fare politica, lacerato al proprio interno, ha una vitalità e una forza che nessun partito in Italia riesce a esprimere. E questa vitalità e questa forza gli viene da questo popolo che a viva voce pretende una nuova stagione politica per l’Italia, una nuova stagione che veda come protagonista il Partito Democratico.
Ma cos’è che spinge tanta gente a riversarsi in piazza, fare la fila, pagare 2 euro, votare? Se si dovesse guardare solo ai palazzi della politica non riusciremmo a capire il perchè. Affiorano scandali, corruttele e polemiche che scoraggerebbero anche il più volenteroso degli elettori. Eppure nonostante questo, nonostante il giorno prima delle primarie fosse stato gettato in mezzo alle urne un reale e grave scandalo, la gente, cocciutamente, testardamente, è andata a votare.
E’ semplice fideismo, movimento riflesso? No, io penso invece che in quel piccolo gesto ci sia tanta consapevolezza e voglia di essere protagonisti e di contare. Porto due esempi perchè li ho vissuti personalmente. Una persona anziana che faceva fatica perfino a scrivere, ma che caparbiamente e con mano tremante ha tirato fuori i suoi documenti, i suoi soldi, ha messo la sua firma, tutto con molta fatica. E poi tre ragazzi, tanto giovani che uno dei tre non poteva votare. Stavano fuori dal seggio un po’ spauriti. Ho detto “ma perchè state qui, ragazzi, avete paura?” Risposta disarmante “Sì”.
Oggi il Partito Democratico è davanti a questa risposta, forse inaspettata. E’ davanti a questi tre milioni di persone che chiedono al PD di uscire dalle secche di polemiche sterili, per diventare veramente il partito che prepara l’alternativa di governo. L’alternativa alla destra. La destra delle leggi “ad personam” e delle leggi che premiano evasori e malavitosi, come lo scudo fiscale. La destra che umilia l’Italia con il suo razzismo e la sua xenofobia e la emargina dal consesso dei paesi più avanzati.
E il Pd, in questi strani giorni, deve avere la capacità di essere il motore di una nuova alleanza. Con determinazione e generosità. Occorre veramente aprirsi alla società. Nei mesi passati abbiamo vissuto la sindrome di chi si sente prigioniero delle proprie contraddizioni, della propria sconfitta, prigioniero delle polemiche che a fiotti si sono riversate su di noi. Ci siamo sentiti accerchiati e forse abbiamo reagito con un eccesso di rabbia e sdegno. Oggi dobbiamo guardarci in faccia e chiederci che cosa vogliamo farne di questo partito. C’è tanta voglia di partecipazione e di cambiamento. Apriamo le nostre porte alle forze vitali del nostro elettorato. Ricominciamo a dialogare con chi ci sta vicino, a partire da chi ci ha abbandonato perchè scontento e deluso. Ritessiamo le fila di quell’alleanza che abbiamo sostenuto in campagna elettorale. Ci sono tante persone di qualità con cui bisogna parlare.
Il nostro futuro è in quei tre ragazzi che avevano perfino paura ad entrare nel seggio. Il partito è il loro e noi dobbiamo fare di tutto perchè loro e tanti come loro entrino e lavorino nel nostro circolo. Senza paura.
Tutti abbiamo scoperto con sorpresa che questo partito, dato sempre in crisi, incapace di fare politica, lacerato al proprio interno, ha una vitalità e una forza che nessun partito in Italia riesce a esprimere. E questa vitalità e questa forza gli viene da questo popolo che a viva voce pretende una nuova stagione politica per l’Italia, una nuova stagione che veda come protagonista il Partito Democratico.
Ma cos’è che spinge tanta gente a riversarsi in piazza, fare la fila, pagare 2 euro, votare? Se si dovesse guardare solo ai palazzi della politica non riusciremmo a capire il perchè. Affiorano scandali, corruttele e polemiche che scoraggerebbero anche il più volenteroso degli elettori. Eppure nonostante questo, nonostante il giorno prima delle primarie fosse stato gettato in mezzo alle urne un reale e grave scandalo, la gente, cocciutamente, testardamente, è andata a votare.
E’ semplice fideismo, movimento riflesso? No, io penso invece che in quel piccolo gesto ci sia tanta consapevolezza e voglia di essere protagonisti e di contare. Porto due esempi perchè li ho vissuti personalmente. Una persona anziana che faceva fatica perfino a scrivere, ma che caparbiamente e con mano tremante ha tirato fuori i suoi documenti, i suoi soldi, ha messo la sua firma, tutto con molta fatica. E poi tre ragazzi, tanto giovani che uno dei tre non poteva votare. Stavano fuori dal seggio un po’ spauriti. Ho detto “ma perchè state qui, ragazzi, avete paura?” Risposta disarmante “Sì”.
Oggi il Partito Democratico è davanti a questa risposta, forse inaspettata. E’ davanti a questi tre milioni di persone che chiedono al PD di uscire dalle secche di polemiche sterili, per diventare veramente il partito che prepara l’alternativa di governo. L’alternativa alla destra. La destra delle leggi “ad personam” e delle leggi che premiano evasori e malavitosi, come lo scudo fiscale. La destra che umilia l’Italia con il suo razzismo e la sua xenofobia e la emargina dal consesso dei paesi più avanzati.
E il Pd, in questi strani giorni, deve avere la capacità di essere il motore di una nuova alleanza. Con determinazione e generosità. Occorre veramente aprirsi alla società. Nei mesi passati abbiamo vissuto la sindrome di chi si sente prigioniero delle proprie contraddizioni, della propria sconfitta, prigioniero delle polemiche che a fiotti si sono riversate su di noi. Ci siamo sentiti accerchiati e forse abbiamo reagito con un eccesso di rabbia e sdegno. Oggi dobbiamo guardarci in faccia e chiederci che cosa vogliamo farne di questo partito. C’è tanta voglia di partecipazione e di cambiamento. Apriamo le nostre porte alle forze vitali del nostro elettorato. Ricominciamo a dialogare con chi ci sta vicino, a partire da chi ci ha abbandonato perchè scontento e deluso. Ritessiamo le fila di quell’alleanza che abbiamo sostenuto in campagna elettorale. Ci sono tante persone di qualità con cui bisogna parlare.
Il nostro futuro è in quei tre ragazzi che avevano perfino paura ad entrare nel seggio. Il partito è il loro e noi dobbiamo fare di tutto perchè loro e tanti come loro entrino e lavorino nel nostro circolo. Senza paura.
martedì 27 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Primarie a Chiari
venerdì 23 ottobre 2009
La questione "Acsu-Polizia Locale" sbarca a Roma
In merito alla questione "Acsu - Polizia Locale" il Senatore del PD Guido Galperti ha presentato al Ministro degli Interni la seguente Interrogazione parlamentare:
INTERROGAZIONE
Al Signor Ministro degli Interni,
il sottoscritto interrogante:
Premesso che
1) il giorno 2 ottobre scorso alcuni cittadini del comune di Chiari, tra cui un Consigliere comunale, riscontravano la presenza di alcune persone, non appartenenti al Corpo di Polizia locale, all’interno dei locali dedicati ad ufficio per la Polizia stessa e siti nei pressi della stazione ferroviaria;
2) in seguito veniva accertato che i suddetti occupanti appartenevano all’associazione ACSU (assistenti civici per la sicurezza urbana) e che l’utilizzo dell’immobile in questione era stato in qualche modo concordato con l’Amministrazione comunale di Chiari;
3) a tutt’oggi non risultano però chiare, tanto meno al Consiglio comunale, forme e modalità attraverso le quali si è concretizzata l’autorizzazione all’utilizzo di quella particolare sede comunale ad un’associazione di privati cittadini.
Interroga
Il Signor Ministro degli Interni per sapere:
a) se i fatti riportati in premessa possono essere accertati come veri;
b) attraverso quale atto amministrativo ed a quale titolo è stato concesso e quindi normato l’utilizzo di una sede comunale di Polizia locale;
c) se l’attività eventualmente ivi ipotizzata dall’ACSU possa risultare compatibile con quella consentita dall’ordinamento (ex l. 15.07.2009 n. 94 e Decreto Maroni 08.08.2009) agli “osservatori volontari”, ovvero quella “di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale” nonché compatibile con le norme che recitano “è fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi, o denominazioni riconducibili anche indirettamente ai corpi di polizia anche locali, alle forze armate … ” ;
d) quali iniziative si intenda assumere affinchè le prefetture vigilino sulla corretta interpretazione della disciplina legislativa e regolamentare in vigore, assicurando adeguati interventi di controllo in una materia tanto importante quanto delicata.
Senatore Guido Galperti
giovedì 22 ottobre 2009
lunedì 19 ottobre 2009
Stazione terra di nessuno?
Chiari ha diritto di avere una stazione ferroviaria che non sia un porto franco per delinquenza e microcriminalità.
I cittadini di Chiari devono essere liberi di prendere il treno a tutte le ore del giorno e della notte e perciò la sicurezza in quella zona va assicurata.
I cittadini di Chiari devono essere liberi di prendere il treno a tutte le ore del giorno e della notte e perciò la sicurezza in quella zona va assicurata.
Per fare ciò:
- Va ripristinato al più presto il presidio di Vigilanza Urbana, per il quale sono stati e si stanno spendendo bei soldi dei contribuenti e va effettuato un controllo anche notturno da parte delle forze di Pubblica Sicurezza.
- Il presidio deve vedere la presenza giornaliera degli agenti della Polizia Locale.
- Il Presidio non può in alcun modo essere la sede dell’Acsu (Assistenti Civici Sicurezza Urbana), perchè lo vieta la legge.
- Il Sindaco farebbe bene a revocare la sua precedente autorizzazione, per evitare accuse di abuso di potere e violazione della legge.
- Per evitare confusione di ruoli, deve essere trovata una sede più adeguata per l’Acsu.
- Il presidio deve vedere la presenza giornaliera degli agenti della Polizia Locale.
- Il Presidio non può in alcun modo essere la sede dell’Acsu (Assistenti Civici Sicurezza Urbana), perchè lo vieta la legge.
- Il Sindaco farebbe bene a revocare la sua precedente autorizzazione, per evitare accuse di abuso di potere e violazione della legge.
- Per evitare confusione di ruoli, deve essere trovata una sede più adeguata per l’Acsu.
- L'Acsu deve dotare i suoi volontari di divise conformi alle disposizioni di legge.
- Gli ambiti di intervento di questa associazione di volontari devono essere determinati dal Sindaco con apposita ordinanza e coordinati con i servizi della Polizia Municipale.
- Gli ambiti di intervento di questa associazione di volontari devono essere determinati dal Sindaco con apposita ordinanza e coordinati con i servizi della Polizia Municipale.
sabato 17 ottobre 2009
Valore aggiunto
In un memorabile articolo apparso sul Giornale di Brescia il 25/10/2008 il Sindaco Mazzatorta e il suo fido Moretti affermavano che, tenendo conto dei solenni impegni assunti nei confronti dei cittadini l’investimento in Opere Pubbliche previsto per il triennio 2009-2011 risultava pari a 55 milioni di euro. Una cifra incredibile.
Si enumeravano realizzazioni straordinarie, progetti strategici, costruzioni grandiose .
Dalle parole ai fatti.
Dalla “Relazione sullo Stato di attuazione del programma 2009", desumiamo quanto segue:
- spesa in conto capitale stanziata 17 milioni e 263 mila euro;
- somma realmente impegnata 850 mila euro.
Cioè avevano programmato di spendere 17 milioni di euro, ma al momento ne hanno spesi solo 850 mila, pari al 5% del totale. Pur con tutta la buona volontà dei nostri amministratori pensiamo sia difficile spendere il restante 95% da qui a Natale.
Eppure sempre nel memorabile articolo si diceva che si aveva intenzione di spendere, fra gennaio e aprile 2009, 1 milione e 700 mila euro solo per interventi legati al piano generale del traffico e della sosta.
Un’altra tabella significativa è quella dei trasferimenti di capitale da Stato, Regione e altri soggetti:
- da Regione – trasferimenti previsti 7 milioni
somme realmente trasferite 156 mila euro (il 2,2%).
In compenso il debito del Comune è il seguente:
- debito all’1/1/2009 17 milioni e 501 mila euro
- presunto residuo debito al 31/12/2009 circa 19 milioni di euro.
Riepilogando:
sull'indebitamento è confermato quanto abbiamo detto in campagna elettorale, più e più volte smentito dal Sindaco (vi ricordate il tormentone “Bugie, bugie, bugie”?)
Per le realizzazioni siamo ai minimi storici, 850 mila euro su 17,3 milioni di euro, un misero 5%.
Non sono arrivati i contributi regionali, non sono entrati oneri di urbanizzazione nè monetizzazioni di standard urbanistici..
I soldi incassati dalle alienazioni del patrimonio comunale (farmacia, ex magazzini comunali e altro) sono stati "bruciati" in piazza Zanardelli (fantomatico Museo della città), in incarichi e consulenze e nelle spettacolari mostre e feste elettorali con Chiari vista da sopra, da sotto e da mezzo.
Il valore aggiunto del Senatore Sindaco si vede, eccome!
Si enumeravano realizzazioni straordinarie, progetti strategici, costruzioni grandiose .
Dalle parole ai fatti.
Dalla “Relazione sullo Stato di attuazione del programma 2009", desumiamo quanto segue:
- spesa in conto capitale stanziata 17 milioni e 263 mila euro;
- somma realmente impegnata 850 mila euro.
Cioè avevano programmato di spendere 17 milioni di euro, ma al momento ne hanno spesi solo 850 mila, pari al 5% del totale. Pur con tutta la buona volontà dei nostri amministratori pensiamo sia difficile spendere il restante 95% da qui a Natale.
Eppure sempre nel memorabile articolo si diceva che si aveva intenzione di spendere, fra gennaio e aprile 2009, 1 milione e 700 mila euro solo per interventi legati al piano generale del traffico e della sosta.
Un’altra tabella significativa è quella dei trasferimenti di capitale da Stato, Regione e altri soggetti:
- da Regione – trasferimenti previsti 7 milioni
somme realmente trasferite 156 mila euro (il 2,2%).
In compenso il debito del Comune è il seguente:
- debito all’1/1/2009 17 milioni e 501 mila euro
- presunto residuo debito al 31/12/2009 circa 19 milioni di euro.
Riepilogando:
sull'indebitamento è confermato quanto abbiamo detto in campagna elettorale, più e più volte smentito dal Sindaco (vi ricordate il tormentone “Bugie, bugie, bugie”?)
Per le realizzazioni siamo ai minimi storici, 850 mila euro su 17,3 milioni di euro, un misero 5%.
Non sono arrivati i contributi regionali, non sono entrati oneri di urbanizzazione nè monetizzazioni di standard urbanistici..
I soldi incassati dalle alienazioni del patrimonio comunale (farmacia, ex magazzini comunali e altro) sono stati "bruciati" in piazza Zanardelli (fantomatico Museo della città), in incarichi e consulenze e nelle spettacolari mostre e feste elettorali con Chiari vista da sopra, da sotto e da mezzo.
Il valore aggiunto del Senatore Sindaco si vede, eccome!
Federico Lorini - Enzo Maragucci
giovedì 15 ottobre 2009
Inaudito!
Quello che sta avvenendo a Chiari è qualcosa di inaudito.
Qui non c’è solo un’associazione di cittadini (l’Acsu) che per troppo zelo e impegno civico va al di là dei compiti che la legge, magari poco conosciuta, gli assegna. Qui c’è un Sindaco-Senatore che, in spregio della legge che giusto qualche giorno prima ha votato in Parlamento, autorizza (leggi qui) l’uso di un distaccamento della Polizia Locale a un’associazione di privati cittadini che nulla ha a che vedere con la tutela dell’ordine pubblico e la pubblica sicurezza. Queste due funzioni, come indicato in modo preciso dalla legge, come ribadito più volte da esponenti politici di entrambi gli schieramenti e come ormai anche le pietre sanno, spettano ai Corpi dello Stato a ciò preposti (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale). Le associazione di “osservatori volontari” come li chiama il Decreto Maroni, hanno solo una funzione “di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale e... segnalano alla Polizia Locale e alle Forze di Polizia dello Stato eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale”. Quindi le funzioni di queste associazioni, comunemente chiamate “Ronde”, sono quelle di osservare e segnalare. Niente altro.
Se questo non bastasse a capire la necessità di evitare una confusione di ruoli fra Corpi dello Stato e Ronde, la stessa legge si incarica di ribadirlo sottolineando che “è fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle forze armate, ai corpi forestali regionali, agli organi della protezione civile o ad altri Corpi dello Stato...”
Ora, il nostro Senatore che qualche giorno prima aveva votato in Parlamento questa normativa fortissimamente voluta dal suo stesso Partito, a Chiari dove è Sindaco fa finta di dimenticarla e concede, in modo del tutto incomprensibile e con la supina acquiescenza del Comandante dei Vigili, un distaccamento di Polizia Locale come sede provvisoria di una Associazione privata di Assistenti Civici alla Sicurezza Urbana.
Altro che divise, altro che emblemi, qui per confondere i ruoli si cede addirittura una sede della Polizia, evidenziando in modo plateale il retropensiero sotteso a questa decisione: la volontà di fare della difesa dell’ordine pubblico un affare privato. Portare a propria scusante il desiderio di “combattere il degrado della stazione ferroviaria, sostenere un’associazione di tutto rispetto” e in definitiva “offrire un luogo di ritrovo all’Acsu”, non fa che aggravare la sua posizione anche dal punto di vista politico oltre che legale, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che la stazione ferroviaria è in uno stato di degrado, che il distaccamento di Polizia non funziona, che sono stati spesi un mucchio di soldi inutilmente, che tutte le belle parole non bastano a coprire i fallimenti politici.
Un’ultima cosa. Il Senatore Mazzatorta non perde occasione per ribadire che non è razzismo volere applicare la legge e pretendere che tutti la osservino. Bene, siccome la legge vale per tutti i cittadini, siano essi immigrati o Senatori, lo invitiamo ad appuntare questa massima nel suo studio, magari in una gigantografia, accanto al manifesto della Cgil. Forse la prossima volta che prenderà una decisione valuterà prima se sia conforme alla legge.
Qui non c’è solo un’associazione di cittadini (l’Acsu) che per troppo zelo e impegno civico va al di là dei compiti che la legge, magari poco conosciuta, gli assegna. Qui c’è un Sindaco-Senatore che, in spregio della legge che giusto qualche giorno prima ha votato in Parlamento, autorizza (leggi qui) l’uso di un distaccamento della Polizia Locale a un’associazione di privati cittadini che nulla ha a che vedere con la tutela dell’ordine pubblico e la pubblica sicurezza. Queste due funzioni, come indicato in modo preciso dalla legge, come ribadito più volte da esponenti politici di entrambi gli schieramenti e come ormai anche le pietre sanno, spettano ai Corpi dello Stato a ciò preposti (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale). Le associazione di “osservatori volontari” come li chiama il Decreto Maroni, hanno solo una funzione “di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale e... segnalano alla Polizia Locale e alle Forze di Polizia dello Stato eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale”. Quindi le funzioni di queste associazioni, comunemente chiamate “Ronde”, sono quelle di osservare e segnalare. Niente altro.
Se questo non bastasse a capire la necessità di evitare una confusione di ruoli fra Corpi dello Stato e Ronde, la stessa legge si incarica di ribadirlo sottolineando che “è fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle forze armate, ai corpi forestali regionali, agli organi della protezione civile o ad altri Corpi dello Stato...”
Ora, il nostro Senatore che qualche giorno prima aveva votato in Parlamento questa normativa fortissimamente voluta dal suo stesso Partito, a Chiari dove è Sindaco fa finta di dimenticarla e concede, in modo del tutto incomprensibile e con la supina acquiescenza del Comandante dei Vigili, un distaccamento di Polizia Locale come sede provvisoria di una Associazione privata di Assistenti Civici alla Sicurezza Urbana.
Altro che divise, altro che emblemi, qui per confondere i ruoli si cede addirittura una sede della Polizia, evidenziando in modo plateale il retropensiero sotteso a questa decisione: la volontà di fare della difesa dell’ordine pubblico un affare privato. Portare a propria scusante il desiderio di “combattere il degrado della stazione ferroviaria, sostenere un’associazione di tutto rispetto” e in definitiva “offrire un luogo di ritrovo all’Acsu”, non fa che aggravare la sua posizione anche dal punto di vista politico oltre che legale, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che la stazione ferroviaria è in uno stato di degrado, che il distaccamento di Polizia non funziona, che sono stati spesi un mucchio di soldi inutilmente, che tutte le belle parole non bastano a coprire i fallimenti politici.
Un’ultima cosa. Il Senatore Mazzatorta non perde occasione per ribadire che non è razzismo volere applicare la legge e pretendere che tutti la osservino. Bene, siccome la legge vale per tutti i cittadini, siano essi immigrati o Senatori, lo invitiamo ad appuntare questa massima nel suo studio, magari in una gigantografia, accanto al manifesto della Cgil. Forse la prossima volta che prenderà una decisione valuterà prima se sia conforme alla legge.
mercoledì 7 ottobre 2009
Ronde e Ordine Pubblico: l'esposto alla Procura della Repubblica
Spett.le Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Brescia
Via Moretto 78
25100 Brescia
presso il Tribunale di Brescia
Via Moretto 78
25100 Brescia
Oggetto: esposto
I sottoscritti cittadini Federico Lorini, consigliere comunale, Carlo Fogliata, Enzo Maragucci, residenti in Chiari, sottoscrittori del presente esposto, avendo riscontrato i fatti di seguito descritti, chiedono a Codesta Spett/le Procura della Repubblica di verificare le ipotesi di reato eventualmente connesse al fine di procedere nei confronti dei responsabili.
Fatto : nella serata di venerdì 2 ottobre 2009, intorno alle ore 21.00, avendo rilevato che persone non appartenenti al corpo di Polizia Locale si trovavano ad occupare gli uffici della postazione della Polizia Locale presso la Stazione di Chiari, provvedevano a rilevare il fatto mediante strumenti audiovisivi al fine di informare le autorità competenti della presenza di estranei nella citata sede.
Nel corso del sopralluogo emergevano i seguenti fatti :a) gli occupanti dichiaravano di appartenere ad una associazione (ACSU) a loro dire autorizzata ed in possesso delle chiavi degli uffici della Polizia Locale per presenziare e garantire l'apertura degli uffici citati; b)avendo rilevato la assenza di qualsivoglia appartenente al locale Corpo di Polizia Locale nel corso dell'evento citato ed avendo ottenuto presso gli Uffici Comunali copia parziale della corrispondenza intercorsa tra la Civica Amministrazione e la citata associazione (nella quale si ipotizza addirittura una funzione surrogatoria della attività di polizia urbana mediante l'ampliamento della presenza e apertura degli uffici di polizia, allegato 1); c) ritenendo assolutamente improprio per il decoro e la terzietà della pubblica amministrazione ed in particolare per il delicato ruolo di tutela della sicurezza del cittadino affidare a terzi non autorizzati l'esercizio e le funzioni connesse ai pubblici uffici di competenza della vigilanza urbana, alla luce di quanto sopra detto e con riserva di produrre gli atti probatori delle circostanze descritte,
Chiedono
a Codesta Spett.le Procura di verificare ed eventualmente perseguire la sussistenza di reati in capo agli occupanti o ai responsabili della vigilanza del pubblico patrimonio nell'esercizio delle loro funzioni.
Stante la presenza di ipotesi di danno erariale per l'occupazione dei pubblici uffici nonché di lesa salvaguardia dei diritti garantiti dalle funzioni della Pubblica Amministrazione copia del presente esposto è inviata alla Procura della Corte dei Conti ed al Prefetto della Provincia di Brescia per quanto di competenza.
A disposizione per ogni chiarimento si porgono distinti ossequi.
In fede
(Federico Lorini)
(Carlo Fogliata)
(Enzo Maragucci)
Allegati : copia lettera 31/8/2009 ACSU alla Polizia Locale di Chiari
martedì 6 ottobre 2009
Mazzatorta e Garofalo - gravi responsabilità
Chiari fatto gravissimo –Associazione Assistenti Civici per la Sicurezza ( meglio note come “Ronde”) si insediano contro legge nella sede distaccata della Polizia Locale presso la Stazione delle Ferrovie.
Come abbiamo denunciato in un precedente video, l’Amministrazione Comunale di Chiari in provincia di Brescia, di cui è Sindaco il Senatore Sandro Mazzatorta, autore assieme ai suoi colleghi di partito delle leggi più odiose in tema di immigrazione, ha affittato da Ferservizi dei locali per adibilrli a sede distaccata della Polizia locale presso la Stazione di Chiari. Ciò per contrastare il degrado sempre più evidente della stazione e la microcriminalità presente in zona. Il costo dell’operazione è stato di 50 mila euro per la sistemazione dei locali e 6000 euro l’anno di affitto. Sono da aggiungere le spese di riscaldamento, illuminazione e pulizia.
Il distaccamento di polizia venne inaugurato due anni fa con tanto di dichiarazioni roboanti da parte del Sindaco sulla stazione messa in sicurezza e diventata un piccolo salotto. Purtroppo, a causa della scarsità degli organici della Polizia Locale la postazione ha visto ben poche volte la presenza dei vigili ed è rimasta quasi sempre mestamente chiusa.
Nonostante i proclami trionfalistici del Sindaco la situazione non è affatto cambiata, anzi ha subito un ulteriore peggioramento
La questione venne sollevata nel mese di agosto dai giornali locali e successivamente documentata da noi in immagini.
Forse per questo il 31 agosto l’associazione l’ACSU (Associazione Assistenti Civici per la Sicurezza) chiede con una lettera indirizzata al Comandate della Polizia Locale Dott. Michele Garofalo e per conoscenza al Sindaco Sandro Mazzatorta, la possibilità di utilizzare la postazione di Polizia Locale presso la Stazione di Chiari. Con riferimento a un colloquio avuto in giornata con il Sindaco si chiede di poter utilizzare i locali della stazione il venerdì sera dalle 20,30 alle 23,00 per riunione settimanale di coordinamento servizi, mentre negli altri giorni della settimana si dice che si potrebbe presenziare in orari vari a seconda della disponibilità dei volontari. Invece di un cortese riscontro, si afferma in maniera alquanto sbrigativa e supponente “restiamo in attesa di avere una copia della chiave di accesso.”
Il 29 settembre parte dal Comune una risposta che verosimilmente, come lasciato peraltro intendere dal Sindaco in occasione di una risposta ad una interpellanza di un Consigliere nella seduta di Consiglio Comunale del 28 settembre, dà il consenso all’utilizzo della struttura, tant’è vero che venerdì 2 ottobre la sede della Polizia Locale di Chiari presso la stazione era occupata da componenti dell’ACSU con la presenza di un Consigliere Comunale della Lega Nord . Con queste persone non era presente alcun rappresentante della Polizia Municipale, nè si poteva notare nei pressi la presenza di alcuna macchina di servizio. Da quanto dichiarato dai componenti dell’Associazione l’autorizzazione è arrivata direttamente dal Sindaco, mentre la chiave della sede della Polizia Locale Stazione è stata fornita direttamente dal Comandante Garofalo.
Purtroppo dobbiamo constatare che i componenti dell’Associazione non erano minimamente informati sulle prescrizioni di legge ( legge 15 luglio 2009, n° 94 – “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” e Decreto Ministro degli Interni Maroni dell’8 agosto 2009 – “Determinazione degli ambiti operativi delle Associazioni di Osservatori Volontari”). Il che potrebbe anche essere comprensibile.
Ciò che invece è intollerabile è che chi, - Sindaco e Comandante dei Vigili –ha autorizzato l’utilizzo di una sede della Polizia Municipale lo ha fatto in totale contrasto con la legge.
Al comma 3 dell’art 2 del Decreto Maroni si dice testualmente: “..E’ fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente ai corpi di polizia anche locali, alle forze armate etcc.
Qui si arriva addirittura ad utilizzare un distaccamento della POLIZIA LOCALE .
Grave è stato il comportamento del Capitano Garofalo che in maniera irresponsabile ha consegnato il distaccamento di un suo comando a dei privati. Qui non si vuole mettere in dubbio la buona fede di queste persone, si vuole invece stigmatizzare un comportamento che tende a privatizzare la tutela dell’ordine e della pubblica sicurezza. Esattamente quello che è stato paventato più volte non solo da buona parte dello schieramento politico, ma anche dagli stessi Carabinieri e Agenti di Polizia.
Più grave ancora è il comportamento del Sindaco che, in quanto responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica nel suo comune, dovrebbe avere chiara la necessità di evitare la confusione dei ruoli fra corpi dello Stato e un’associazione privata i cui componenti possono svolgere soltanto “attività di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale, segnalando alla polizia locale o alle forze di Polizia di Stato eventi che possono recare danno alla sicurezza urbana, ovvero situazioni di disagio sociale”. In ogni caso, non devono mai sovrapporsi a un corpo dello Stato per la semplice ragione che diversi sono gli ambiti di intervento e anche perchè il cittadino deve sapere sempre chi gli sta di fronte. Questo atteggiamento per così dire leggero è aggravato dal fatto che il nostro Sindaco è anche un esperto Senatore della Repubblica Italiana. Repubblica dove ancora vige il diritto e non l’arbitrio. Dove la tutela dell’ordine e della pubblica sicurezza è riservata ai Corpi dello Stato e non ad associazioni messe su in modo surrettizio e per scopi di mera propaganda politica. Non è possibile che un organismo che nasce con il chiaro obiettivo di supportare e coadiuvare, secondo regole ben precise, gli organi preposti alla sicurezza dei cittadini, nasca nella piena illegalità.
Dopo quanto accaduto, ci sembra debbano essere presi seri provvedimenti. da parte del Prefetto, innanzitutto nei confronti del Comandante Michele Garofalo, per il suo comportamento a dir poco leggero e nei confronti del Sindaco, per aver dato un’autorizzazione sconsiderata e secondo noi illegittima.
Chiari 3 ottobre 2009
Come abbiamo denunciato in un precedente video, l’Amministrazione Comunale di Chiari in provincia di Brescia, di cui è Sindaco il Senatore Sandro Mazzatorta, autore assieme ai suoi colleghi di partito delle leggi più odiose in tema di immigrazione, ha affittato da Ferservizi dei locali per adibilrli a sede distaccata della Polizia locale presso la Stazione di Chiari. Ciò per contrastare il degrado sempre più evidente della stazione e la microcriminalità presente in zona. Il costo dell’operazione è stato di 50 mila euro per la sistemazione dei locali e 6000 euro l’anno di affitto. Sono da aggiungere le spese di riscaldamento, illuminazione e pulizia.
Il distaccamento di polizia venne inaugurato due anni fa con tanto di dichiarazioni roboanti da parte del Sindaco sulla stazione messa in sicurezza e diventata un piccolo salotto. Purtroppo, a causa della scarsità degli organici della Polizia Locale la postazione ha visto ben poche volte la presenza dei vigili ed è rimasta quasi sempre mestamente chiusa.
Nonostante i proclami trionfalistici del Sindaco la situazione non è affatto cambiata, anzi ha subito un ulteriore peggioramento
La questione venne sollevata nel mese di agosto dai giornali locali e successivamente documentata da noi in immagini.
Forse per questo il 31 agosto l’associazione l’ACSU (Associazione Assistenti Civici per la Sicurezza) chiede con una lettera indirizzata al Comandate della Polizia Locale Dott. Michele Garofalo e per conoscenza al Sindaco Sandro Mazzatorta, la possibilità di utilizzare la postazione di Polizia Locale presso la Stazione di Chiari. Con riferimento a un colloquio avuto in giornata con il Sindaco si chiede di poter utilizzare i locali della stazione il venerdì sera dalle 20,30 alle 23,00 per riunione settimanale di coordinamento servizi, mentre negli altri giorni della settimana si dice che si potrebbe presenziare in orari vari a seconda della disponibilità dei volontari. Invece di un cortese riscontro, si afferma in maniera alquanto sbrigativa e supponente “restiamo in attesa di avere una copia della chiave di accesso.”
Il 29 settembre parte dal Comune una risposta che verosimilmente, come lasciato peraltro intendere dal Sindaco in occasione di una risposta ad una interpellanza di un Consigliere nella seduta di Consiglio Comunale del 28 settembre, dà il consenso all’utilizzo della struttura, tant’è vero che venerdì 2 ottobre la sede della Polizia Locale di Chiari presso la stazione era occupata da componenti dell’ACSU con la presenza di un Consigliere Comunale della Lega Nord . Con queste persone non era presente alcun rappresentante della Polizia Municipale, nè si poteva notare nei pressi la presenza di alcuna macchina di servizio. Da quanto dichiarato dai componenti dell’Associazione l’autorizzazione è arrivata direttamente dal Sindaco, mentre la chiave della sede della Polizia Locale Stazione è stata fornita direttamente dal Comandante Garofalo.
Purtroppo dobbiamo constatare che i componenti dell’Associazione non erano minimamente informati sulle prescrizioni di legge ( legge 15 luglio 2009, n° 94 – “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” e Decreto Ministro degli Interni Maroni dell’8 agosto 2009 – “Determinazione degli ambiti operativi delle Associazioni di Osservatori Volontari”). Il che potrebbe anche essere comprensibile.
Ciò che invece è intollerabile è che chi, - Sindaco e Comandante dei Vigili –ha autorizzato l’utilizzo di una sede della Polizia Municipale lo ha fatto in totale contrasto con la legge.
Al comma 3 dell’art 2 del Decreto Maroni si dice testualmente: “..E’ fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente ai corpi di polizia anche locali, alle forze armate etcc.
Qui si arriva addirittura ad utilizzare un distaccamento della POLIZIA LOCALE .
Grave è stato il comportamento del Capitano Garofalo che in maniera irresponsabile ha consegnato il distaccamento di un suo comando a dei privati. Qui non si vuole mettere in dubbio la buona fede di queste persone, si vuole invece stigmatizzare un comportamento che tende a privatizzare la tutela dell’ordine e della pubblica sicurezza. Esattamente quello che è stato paventato più volte non solo da buona parte dello schieramento politico, ma anche dagli stessi Carabinieri e Agenti di Polizia.
Più grave ancora è il comportamento del Sindaco che, in quanto responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica nel suo comune, dovrebbe avere chiara la necessità di evitare la confusione dei ruoli fra corpi dello Stato e un’associazione privata i cui componenti possono svolgere soltanto “attività di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale, segnalando alla polizia locale o alle forze di Polizia di Stato eventi che possono recare danno alla sicurezza urbana, ovvero situazioni di disagio sociale”. In ogni caso, non devono mai sovrapporsi a un corpo dello Stato per la semplice ragione che diversi sono gli ambiti di intervento e anche perchè il cittadino deve sapere sempre chi gli sta di fronte. Questo atteggiamento per così dire leggero è aggravato dal fatto che il nostro Sindaco è anche un esperto Senatore della Repubblica Italiana. Repubblica dove ancora vige il diritto e non l’arbitrio. Dove la tutela dell’ordine e della pubblica sicurezza è riservata ai Corpi dello Stato e non ad associazioni messe su in modo surrettizio e per scopi di mera propaganda politica. Non è possibile che un organismo che nasce con il chiaro obiettivo di supportare e coadiuvare, secondo regole ben precise, gli organi preposti alla sicurezza dei cittadini, nasca nella piena illegalità.
Dopo quanto accaduto, ci sembra debbano essere presi seri provvedimenti. da parte del Prefetto, innanzitutto nei confronti del Comandante Michele Garofalo, per il suo comportamento a dir poco leggero e nei confronti del Sindaco, per aver dato un’autorizzazione sconsiderata e secondo noi illegittima.
Chiari 3 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
domenica 4 ottobre 2009
Scudo fiscale, legge vergogna
Mentre trovo disgustoso e indegno l’attacco al Presidente della Repubblica ordito dal populista e sgrammaticato Antonio Di Pietro, sempre più determinato a copiare in peggio Berlusconi, devo dire che sono anche indignato dal comportamento dei troppi parlamentari del PD assenti in parlamento mentre si votava la legge vergogna del cosiddetto scudo fiscale. Una legge truffa votata da un governo di truffaldini. Non in altro modo si possono definire coloro che votano provvedimenti che favoriscono i malavitosi, gli evasori e i criminali. L’anonimato insito nel provvedimento non può fornire a nessuno la certezza che quei soldi che si trovano all’estero siano solo frutto di semplice evasione fiscale dei cosiddetti “tartassati”, cioè di coloro che, poverini, sono costretti a portare i loro guadagni all’estero perchè, come dice il nostro premier, lo Stato è troppo esigente con chi lavora. Certo che esige troppo e lo sanno bene i lavoratori dipendenti che pagano sino all’ultimo cent. Se non ci fosse la spaventosa evasione fiscale che c’è in Italia forse pagheremmo tutti meno.
L’anonimato consente il rientro anche di capitali accumulati con attività criminali e nessuno, men che meno le banche, che di fronte ai soldi facili chiudono gli occhi e si tappano anche il naso, verrebbe ad assicurarci sulla liceità di quei guadagni. Fanno tenerezza i pronunciamenti della Lega “da oggi evadere sarà più difficile se non impossibile”. I grandi evasori ci stanno già cagando addosso e “l’Italia ladrona” brinda a champagne.
Detto questo, ripeto che sono indignato per le troppe assenze in Parlamento nelle fila del PD. In barella dovevano venire a votare per satanasso! La loro assenza ha creato un danno al partito incommensurabile. Oggi i giornali sono pieni non di articoli sulla legge truffa, ma sulle assenze che hanno salvato il Governo, sulle beghe all’interno del PD, sulle scuse risibili degli assenti. Qui c'è gente che si fa il mazzo così nelle realtà locali per tenere in piedi il PD, nonostante tutti i giorni ci siano motivi per mandare tutto al diavolo e invece un gruppo di parlamentari pensa bene di starsene a casa a fare i comodi suoi e far così passare una legge vergogna che grida vendetta. C'è quasi il sospetto che ci sia una collusione con l'avversario. Se non cambiate rotta e alla svelta nei Circoli non troverete più manco i topi.
L’anonimato consente il rientro anche di capitali accumulati con attività criminali e nessuno, men che meno le banche, che di fronte ai soldi facili chiudono gli occhi e si tappano anche il naso, verrebbe ad assicurarci sulla liceità di quei guadagni. Fanno tenerezza i pronunciamenti della Lega “da oggi evadere sarà più difficile se non impossibile”. I grandi evasori ci stanno già cagando addosso e “l’Italia ladrona” brinda a champagne.
Detto questo, ripeto che sono indignato per le troppe assenze in Parlamento nelle fila del PD. In barella dovevano venire a votare per satanasso! La loro assenza ha creato un danno al partito incommensurabile. Oggi i giornali sono pieni non di articoli sulla legge truffa, ma sulle assenze che hanno salvato il Governo, sulle beghe all’interno del PD, sulle scuse risibili degli assenti. Qui c'è gente che si fa il mazzo così nelle realtà locali per tenere in piedi il PD, nonostante tutti i giorni ci siano motivi per mandare tutto al diavolo e invece un gruppo di parlamentari pensa bene di starsene a casa a fare i comodi suoi e far così passare una legge vergogna che grida vendetta. C'è quasi il sospetto che ci sia una collusione con l'avversario. Se non cambiate rotta e alla svelta nei Circoli non troverete più manco i topi.
venerdì 2 ottobre 2009
mercoledì 30 settembre 2009
Chiari - Mamma mi si è rimpicciolito il Polo della Cultura
Che il progetto del Polo della Cultura sia un grosso pasticcio lo si può desumere da numerosi elementi.
Il primo e il più attuale è che questo progetto non ha e non ha mai avuto una sua fisionomia ben precisa. In prima istanza si parlò di recuperare il vecchio Cinema comunale. Poi, a seguito del proditorio abbattimento del cinema, si approvò il cosiddetto progetto Caputo. Successivamente si autorizzò il progetto Eleca che ampliando a dismisura gli spazi del manufatto lo rendeva un vero e proprio ecomostro. Oggi si fa marcia indietro e si pretende di contenere le dimensioni dell’edificio. Cosa ci sia di razionale in questo comportamento è un mistero della fede che solo il nostro Sindaco e i suoi collaboratori conoscono.
Un altro motivo è l’identità del concessionario. Prima Eleca Cantù, poi Eleca Chiari, poi Jolly Immobiliare di Milano, poi Sole Alto S.A. con sede in Svizzera. E poichè quest’ultima è società anonima, non state a perdere tempo per cercare di conoscerne i reali proprietari. Tutto nascosto dietro discrete cortine fiduciarie. E guai a chiedere lumi.
Il terzo motivo è l’interesse pubblico. Si dice “l’interesse della città è quello di munirsi di un auditorium multifunzione, tenuto conto che siamo stati costretti ad abbattere il cinema perchè fatiscente(?)”. Costo dell’opera: 1 milione di euro a essere generosi. Cioè non più di quanto abbiamo già sborsato sull’unghia e a fondo perduto a Eleca. Scusate, ma perchè non ce lo siamo costruito da noi questo benedetto auditorium? Non facevamo prima e meglio?
L’incarico di costruirlo lo diamo invece a Eleca, la quale deve guadagnarci pur qualcosa no? Innanzitutto il milione già versato, poi il corrispettivo dei parcheggi, poi l’area per 90 anni, poi l’abbuono degli oneri e via dicendo. Un costo per la comunità di oltre 15 milioni di euro.
Ora secondo voi cosa direbbe dopo aver letto le carte una persona di buon senso che venisse da un altro mondo? Direbbe “ma questi si stanno facendo buggerare?” Invece no. Non si stanno facendo buggerare e per la semplice ragione che quella convenzione l’hanno scritta quei grandi geni che governano la nostra città e che ci vogliono convincere che l’operazione è un affare.
Quarto motivo. Sono passati più di sei mesi dall’apertura del cantiere. Eleca non ha ancora fatto niente di niente, ma in compenso ha incassato almeno 1 milione di euro (come da convenzione certo). Ora se domani la società viene dichiarata fallita e magari con lei tutto il gruppo, che fine farà il nostro milione di euro?
Quinto motivo. Eleca sollecita più volte il Comune di predisporre gli stalli di parcheggio lungo la circonvallazione in base a quanto stabilito dalla convenzione. Il Comune nicchia, non risponde. Poichè sono soldi che non entrano, in un rapporto normale sarebbero già partite le lettere degli avvocati. Qui invece tutto tace. Il Sindaco si pone in ascolto, la Eleca traccheggia, la maggioranza guarda e i cittadini subiscono.
Il primo e il più attuale è che questo progetto non ha e non ha mai avuto una sua fisionomia ben precisa. In prima istanza si parlò di recuperare il vecchio Cinema comunale. Poi, a seguito del proditorio abbattimento del cinema, si approvò il cosiddetto progetto Caputo. Successivamente si autorizzò il progetto Eleca che ampliando a dismisura gli spazi del manufatto lo rendeva un vero e proprio ecomostro. Oggi si fa marcia indietro e si pretende di contenere le dimensioni dell’edificio. Cosa ci sia di razionale in questo comportamento è un mistero della fede che solo il nostro Sindaco e i suoi collaboratori conoscono.
Un altro motivo è l’identità del concessionario. Prima Eleca Cantù, poi Eleca Chiari, poi Jolly Immobiliare di Milano, poi Sole Alto S.A. con sede in Svizzera. E poichè quest’ultima è società anonima, non state a perdere tempo per cercare di conoscerne i reali proprietari. Tutto nascosto dietro discrete cortine fiduciarie. E guai a chiedere lumi.
Il terzo motivo è l’interesse pubblico. Si dice “l’interesse della città è quello di munirsi di un auditorium multifunzione, tenuto conto che siamo stati costretti ad abbattere il cinema perchè fatiscente(?)”. Costo dell’opera: 1 milione di euro a essere generosi. Cioè non più di quanto abbiamo già sborsato sull’unghia e a fondo perduto a Eleca. Scusate, ma perchè non ce lo siamo costruito da noi questo benedetto auditorium? Non facevamo prima e meglio?
L’incarico di costruirlo lo diamo invece a Eleca, la quale deve guadagnarci pur qualcosa no? Innanzitutto il milione già versato, poi il corrispettivo dei parcheggi, poi l’area per 90 anni, poi l’abbuono degli oneri e via dicendo. Un costo per la comunità di oltre 15 milioni di euro.
Ora secondo voi cosa direbbe dopo aver letto le carte una persona di buon senso che venisse da un altro mondo? Direbbe “ma questi si stanno facendo buggerare?” Invece no. Non si stanno facendo buggerare e per la semplice ragione che quella convenzione l’hanno scritta quei grandi geni che governano la nostra città e che ci vogliono convincere che l’operazione è un affare.
Quarto motivo. Sono passati più di sei mesi dall’apertura del cantiere. Eleca non ha ancora fatto niente di niente, ma in compenso ha incassato almeno 1 milione di euro (come da convenzione certo). Ora se domani la società viene dichiarata fallita e magari con lei tutto il gruppo, che fine farà il nostro milione di euro?
Quinto motivo. Eleca sollecita più volte il Comune di predisporre gli stalli di parcheggio lungo la circonvallazione in base a quanto stabilito dalla convenzione. Il Comune nicchia, non risponde. Poichè sono soldi che non entrano, in un rapporto normale sarebbero già partite le lettere degli avvocati. Qui invece tutto tace. Il Sindaco si pone in ascolto, la Eleca traccheggia, la maggioranza guarda e i cittadini subiscono.
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